Corvino sibillino su Damato: “Partita condizionata”

Corvino sibillino su Damato: “Partita condizionata”

SERIE A – Inter-Fiorentina termina 4-2, Corvino se la prende con l’arbitro Damato.

Finisce nel peggiore dei modi la trasferta della Fiorentina a Milano. L’Inter di Pioli passeggia su una Viola svagata e solo nella seconda frazione rischia il pari. A far gridare allo scandalo però è la condotta di gara dell’arbitro Damato, “chirurgica” per i gigliati a cui manca un rigore e un’espulsione ai danni di Miranda (visto il metro usato con Gonzalo Rodriguez). A fare il punto della situazione è stato Pantaleo Corvino: ” Le decisioni hanno condizionato la gara e ci hanno lasciati perplessi”.

Corvino contro Damato

Il dirigente dei Della Valle si è sfogato così nella zona mista, prima ai microfoni di Radio Bruno: “La partita è di facile lettura. La squadra è partita sottotono e stava dimostrando di non essere in serata, invece poi è venuto fuori il carattere. L’arbitro non era in forma, non solo per 20 minuti, ma per tutta la gara. Con Diego Della Valle mi sono sentito in giornata, era felice di venire a vedere la gara”. Aggiunge il ‘Mago di Vernole’: “Difficilmente commento gli arbitri, ma può succedere anche che un arbitro non sia in giornata. L’approccio alla partita? La squadra cerca sempre il gioco, poi subisce nei primi minuti la veemenza degli avversari. Rimane il rammarico perché tanti ragazzi ci hanno messo la forza di volontà e non portiamo a casa niente. Giochiamo domenica dopo domenica per ottimizzare il risultato. C’è tempo per mettersi in carreggiata per l’obiettivo Europa”.

Scena che è andata ripetendosi anche davanti alle telecamere di Mediaset Premium: “Le decisioni ci hanno lasciati perplessi, però succede anche agli arbitri di non essere in forma. Con Diego ho solo parlato della caparbietà della nostra squadra e dell’amarezza nel non vedere premiati gli sforzi dei ragazzi. Il rigore su Gonzalo era solare così come era chiaro l’ultimo fallo su Chiesa. Ne prendiamo atto e volevamo puntualizzare questo”.

Stefano Mastini