Diego Ribas da Cunha e l’errore a tinte bianconere
Diego Ribas torna sulla sua avventura juventina. In Italia iniziò al meglio per poi andare via con la coda tra le gambe.
Una sola stagione in Italia tra il 2009 e il 2010, poi l’addio prematuro. Arrivato come presunto fenomeno e in breve tempo emigrato come ‘bidone’, Diego Ribas da Cunha non lasciò di certo un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi della Juventus. Un inizio da favola condito dalla doppietta in casa della Roma e poi una lenta agonia fino al giorno dell’addio. La scintilla nel rapporto tra i bianconeri e il fantasista verdeoro proprio non è scattata. Dopo 44 presenze e 7 goal tra coppe e campionato, Diego lasciò prontamente l’Italia per tornare in Germania. Una scelta quella di andare alla Juventus che il brasiliano comunque non rimpiange: “Non mi pento di nulla, fu un sogno. – ha detto Diego ad ‘ExtraTime’ – Avevo proposte da Real Madrid e Bayern ma preferii la Juve. Firmai per 4 anni. Però è un club in cui si deve vincere. E non fu ciò che successe”.
Inizi e addio
Diego ha rapidamente ripercorso la sua strada juventina. “All’epoca fecero una rivoluzione. Cambiarono la filosofia, volevano un calcio più attraente. All’inizio fu meraviglioso, quattro vittorie di fila, io feci una doppietta a Roma. Ma poi i risultati non arrivarono, forse perché la squadra non si identificò con quel sistema. Arrivò Zaccheroni al posto di Ferrara. La stagione seguente presero Del Neri, che riportò il 4-4-2. Marotta e Del Neri mi dicevano che volevano tenermi ma il mio agente mi fece vedere una procura con cui la Juve lo autorizzava a trattarmi con altre società. Scelsi il Wolfsburg. Oggi, con la maturità, non me ne sarei andato subito, sarei rimasto almeno un altro anno. Non ebbi pazienza…”
Del Piero
Su Del Piero invece: “Ci siamo parlati a lungo di recente a San Paolo. Del Neri disse che non potevamo giocare insieme. Ma Del Piero è una persona sensazionale, con cui avevo ottimi rapporti dentro e fuori dal campo. Come con Grosso, Cannavaro, Chiellini”.