Ma questa Inter è davvero inguaiata?
Ultimo treno per la Champions: in cinque sfide l’Inter si gioca una stagione, tra montagne russe e la scarsa considerazioni degli avversari
“Non credo che l’Inter sia migliore del Napoli mentalmente, solo perché ha pareggiato. L’Inter sta inguaiata uagliù”. Sarà stato l’entusiasmo del ritorno a casa, o la magnifica accoglienza riservatagli dai suoi ex tifosi, ma non sono certo passate sottotraccia le parole di Paolo Cannavaro. Al termine di Napoli-Sassuolo, terminata con un pareggio per 1-1, il difensore nero-verde si è lasciato andare a queste dichiarazione abbastanza nette. Nulla di particolarmente eclatante, ma in ogni caso fuori dallo schema classico del “calciatore post-partita”. Il fratello di Fabio, alla vigilia di Napoli-Inter, ci presenta uno spunto: ma l’Inter è veramente messa così male?
Tutto in tre punti
Con uno sguardo ampissimo, ai limiti del superficiale, il quadro odierno dei nerazzurri è il seguente:
_ tre allenatori negli ultimi quattro mesi
_ ottavo posto in classifica
_ eliminazione dell’Europa League
Una situazione non certo idilliaca in casa Inter, chiamata in verità all’ennesima stagione del riscatto. Dando un’occhiata a questi punti risulterebbe difficile dare torto alle parole dell’ex capitano del Napoli. L’Inter è chiaramente messa male sotto diversi aspetti, sia a livello psicologico che di risultati.
Amari precedenti
Eppure proprio la sfida del San Paolo, che l’anno scorso costò la vetta ai nerazzurri, potrebbe essere la vera grande svolta della stagione. In quel di Fuorigrotta la tradizione interista non è proprio delle migliori. Salvo la vittoria in Coppa Italia nella passata stagione, Napoli è diventato un vero e proprio tabù per i meneghini. Dal ritorno in serie A dei partenopei, otto sconfitte su tredici sfide, e una vittoria in campionato che manca dall’ottobre del 97.
E se l’anno scorso la sfida d’andata era valsa il primato, quest’anno le due squadre si ritroveranno a -11 dalla vetta, tra settimo e ottavo posto. Una classifica difficilmente pronosticabile ad inizio stagione, che venerdì però potrebbe clamorosamente mutare.

Montagne nerazzurre
Nelle tre sfide finora disputate, l’Inter di Pioli ha avuto più alti e bassi delle Rollercoaster di Kingda Ka. Un pareggio, una vittoria e una sconfitta. Otto gol fatti ma anche sette subiti, sicuramente una media anomala per una squadra che punta al vertice. C’è anche da dire però che la squadra vista in queste tre partite, nonostante i risultati, ha mostrato buone cose per larghi tratti. Un gioco rapido e spumeggiante, che ha portato tanti gol ma che ha confermato una volta in più le amnesie difensive. Il match contro l’Hapoel ha sintetizzato alla perfezione la squadra nerazzurra. Capace sia di dominare e strappare applausi, ma anche di blackout totali e pessime figuracce.
E se nel derby, una partita in cui l’Inter meritava qualcosina in più, il pari è arrivato nel finale, contro la Fiorentina i nerazzurri hanno addirittura rischiato di dilapidare una partenza entusiasmante e tre gol di vantaggio. Alla fine la prima vittoria targata Pioli è arrivata, ma con pregi e difetti che alla fine quasi si sono equivalsi.
Da chi ripartire
A cinque partite dal giro di boa (Napoli, Genoa, Sassuolo, Lazio, Udinese) i nerazzurri potrebbero ancora saltare sull’ultimo treno Champions. I tre davanti, magari fin troppo a intermittenza, hanno cominciato ad ingranare. Con 18 reti Icardi-Perisic-Candreva sono già tra i migliori attacchi del campionato, ma con un potenziale inespresso ancora molto ampio. Marcelo Brozovic, dopo l’epurazione iniziale, sta tornando ad essere quel centrocampista eclettico tanto discontinuo ma allo stesso tempo geniale.
Con un ritorno alla forma migliore di uomini come Joao Mario e Banega, e soprattutto qualche accorgimento in difesa, l’Inter resta una delle migliori rose del campionato. Venerdì il San Paolo sarà un banco di prova tremendamente importante. Il treno sta passando, la macchina nerazzurra potrebbe clamorosamente ritornare in corsa.
