“Vedator” Ibisevic a caccia di record: oggi il rinnovo, poi…
Giocatore troppo spesso sottostimato, Vedad Ibisevic raggiunge i 100 gol in Bundes e, dopo il rinnovo con l’Hertha, punta dritto al record del suo idolo.
Considerato scarso, inadeguato, lento e poco lucido sotto porta. Lui, che ha appena raggiunto quota 100 gol in Bundesliga. Lui che si chiama Vedad, ma per tutti è “Vedator”, il predatore delle aree di rigore. In quel di Stoccarda si staranno ancora mangiando le mani per quanto velocemente hanno giudicato un professionista esemplare oltre che un attaccante di enorme spessore. Ibisevic ha però le spalle larghe e le critiche non l’hanno mai scalfito. Ora si carica sulle spalle un Hertha Berlino da terzo posto con cui ha appena rinnovato il contratto e mira al record di gol sfidando bomber del calibro di Aubameyang, Mueller e Lewandowski.
Bosniaco del mondo
Come per tantissimi altri ragazzi nati in Bosnia, Vedad ha lasciato il paese natio a causa della guerra, anche se in un momento successivo alla fine degli scontri. La sua destinazione è stata la Svizzera, con il Basilea che l’ha svezzato nei suoi primi anni da calciatore. Poi via dall’Europa in direzione U.S.A., dove continua a studiare ed emerge come uno dei migliori calciatori proveniente dai licei. Sceglie St.Louis come college ed è proprio nella squadra della città del Missouri che continua a giocare e fare gol.
Il suo nome inizia a girare anche oltre oceano ed arriva alle orecchie del suo connazionale Halilhodzic, allenatore del PSG. Per Vedad è di nuovo tempo di prendere l’aereo, stavolta verso la Francia. L’esperienza transalpina non è delle migliori per lui, che non entusiasma a Parigi ma che inizia a dare segni di risveglio a Digione: 33 partite e 10 reti che attirano l’interesse di squadre di altri Paesi. Stavolta è la Germania a reclamarlo e questo biglietto aereo sarà finalmente di sola andata.
Ambiente ideale
In Germania il bosniaco è come rinato: il clima, l’ambiente, i tifosi e le strutture si adattano perfettamente al suo modo di essere ed esprimersi in campo. Parte bene con 6 gol all’Alemannia Aachen per poi passare alla squadra che forse più gli ha dato nella sua carriera: l’Hoffenheim. A Sinsheim si consacra come bomber di razza aiutando la squadra a scalare la Zweite Liga ed approdare in Bundes. Il salto di categoria non lo limita, anzi: nella prima stagione va in gol per 17 volte nelle prime 15 partite, per poi abbandonare il campo per un brutto infortunio al ginocchio. Nella stagione successiva ancora doppia cifra per lui, per poi tentare quella che lui credeva fosse la scalata verso i vertici del campionato.
Si ritrova in uno degli Stoccarda peggiori di sempre, con campionati incolori anche se comunque segnati da tanti gol. In particolare rimarrà negli annali la tripletta realizzata contro la sua ex squadra, che tanto ha fatto penare i tifosi dell’Hoffenheim ormai abituati ad esultare alle sue realizzazioni. Finalmente una boccata d’aria fresca con il passaggio all’Hertha: società organizzata, squadra giovane e competitiva, un allenatore che crede in lui al punto da nominarlo capitano. Nell’ultima giornata contro il Mainz arriva quota 100 in campionato, coronata con un rinnovo di contratto fino al 2019 che sancisce l’enorme fiducia della società in un giocatore che, seppur 32enne, ha ancora tanto da dare al calcio berlinese e tedesco.
A caccia dell’idolo
In Germania quando si parla di bosniaci, il primo pensiero vola a Sergej Barbarez. In Bundes dal ’91 al 2008, Barbarez detiene il record di straniero con più presenze nel campionato tedesco, oltre ad essere stato il primo bosniaco a vincere il prestigioso Torjaegerkanone, il trofeo destinato al capocannoniere della lega. Ventidue reti per lui nella stagione 2000-2001, quando indossava la maglia dell’Amburgo. Per Ibisevic, manco a dirlo, Barbarez è l’idolo assoluto da seguire come modello. Il suo record di gol è difficile da raggiungere, ma con 8 reti in 12 match Vedad è già a buon punto nel seguire i suoi passi. Cento gol raggiunti, rinnovo in un’ambiente che gira totalmente intorno a lui ed un idolo da inseguire per fare sempre meglio: il “Vedator” ha ancora fame e la caccia è aperta.