Servono due OT per Houston-Golden State. Che partita!
Una partita spettacolare quella tra i Rockets e gli Warriors. Non bastano i tempi regolamentari e dopo due overtime Houston vince 132 a 127.
Partita Spettacolare
La striscia di 12 successi consecutivi dei Golden State Warriors viene interrotta dagli Houston Rockets dopo una pirotecnica battaglia. Nella notte alla Oracle Arena è andata in scena una delle partite più divertenti della stagione. Prima ancora che in campo, la sfida si giocava sulle panchine. Steve Kerr gioca contro uno dei suoi maestri, Mike D’Antoni, che al famoso Run&Gun degli Warriors ha risposto con un quintetto piccolo giocandosela sulla corsa e sulla velocità. I Rockets, trascinati dal solito immenso James Harden, partono bene e nel secondo quarto passano in vantaggio (47-46). Da quel momento in poi riescono a complicare la vita agli Warriors in ogni situazione di gioco e nel terzo periodo riescono a portarsi anche sul +10.
Ma in casa degli Warriors, ancora di più vista la macchina che sfiora la perfezione che sta costruendo Steve Kerr quest’anno, non si è mai al sicuro. La difesa di Golden State si fa più serrata e il gioco offensivo dei padroni di casa prende i giri giusti: a venti secondi dal termine porta il punteggio sul 113 pari. Houston avrebbe ancora un possesso per vincerla ma il Barba colpisce il ferro.
Overtime Houston
Il primo Overtime si apre con 6 punti in fila di Steph Curry e la Oracle Arena si infiamma, pronta alla 13esima vittoria. Ma i piani dei texani sono ben diversi: si riportano in parità e sfiorano il vantaggio in chiusura di tempo. Serve un secondo overtime per decidere questa sfida esaltante. James Harden riesce a portare in vantaggio i Rockets, che riescono poi a mantenerlo fino alla fine. Una grande impresa per i giocatori di Mike D’Antoni che vincono i favoriti di questa Nba, il dream-team degli Warriors, grazie ad una grande prestazione di squadra.
Gli Warriors non riescono a vincere nonostante la prestazione di un sontuoso Kevin Durant che chiude la partita con 39 punti e 13 rimbalzi. Non male nemmeno Steph Curry (28 punti per lui) e Draymond Green (2o punti, 15 rimbalzi e 9 assist). Domina le scene per i Rockets, neanche a dirlo, James Harden che va in tripla-doppia con 29 punti, 14 rimbalzi e 13 assist. Questa sconfitta dimostra che la squadra perfetta non esiste e che gli Warriors se vogliono raggiungere all’anello di sua maestà King James non devono dare nulla per scontato.
di Riccardo Meloni