Petagna: “Piansi quando il Milan prese Matri”

Petagna: “Piansi quando il Milan prese Matri”

Petagna racconta la sua tribolata gavetta

Ad un passo dal ritiro, ora Andrea Petagna è titolare della sorprendente Atalanta allenata da Gian Piero Gasperini. L’attaccante classe 1995 prodotto del vivaio del Milan ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’ rivelando alcuni particolari sulla sua tribolata gavetta: “Ero reduce da una stagione deludente divisa fra Latina e Vicenza con nessun gol all’attivo. Nessuno mi voleva prendere: per la Serie B avevo un ingaggio troppo alto ed il Milan non voleva partecipare alla corresponsione dello stipendio. In Lega Pro non mi voleva mandare, e l’unica squadra che all’epoca era sulle mie tracce era l’Ascoli. Poi per fortuna i marchigiani furono ripescati in B e la mia carriera cambiò di nuovo direzione”.

Allegri e le lacrime per l’acquisto di Matri

Ad aiutarlo in quei momenti difficili furono il suo procuratore Giuseppe Riso ed il suo mental coach Roberto Civitarese, il quale lo ha aiutato, per ammissione dello stesso calciatore “a ritrovare fiducia ed equilibrio”. Il calciatore ha raccontato quindi di essere entrato nel settore giovanile del Milan a 13 anni, dopo aver già svolto provini con l’Atalanta all’epoca: Mauro Bianchessi, scopritore di talenti, lo chiamò non appena passato dai nerazzurri al club meneghino. Con la maglia del Milan, il debutto in prima squadra nel 2012: allenatore, Massimiliano Allegri. “E’ un grandissimo gestore di campioni – ha detto Petagna a proposito dell’attuale tecnico della Juventus -, l’ultima volta che lo sentii fu per un in bocca al lupo per la finale di Champions contro il Barcellona”. Nel corso dell’intervista, poi, Petagna è tornato inevitabilmente al suo periodo rossonero, quando, nell’estate 2013, l’amministratore delegato Adriano Galliani lo definì “incedibilissimo”: “In precampionato segnai al City e nel Trofeo TIM. Con Pazzini infortunato ero l’altro attaccante a disposizione insieme a Balotelli. L’ultimo giorno di mercato il Milan comprò Matri. Quando lo venni a sapere mi chiusi nel bagno del ristorante e piansi”.

Gasperini e la proposta all’Inter

Il miglior allenatore avuto è Gasperini “Il più bravo. Ha mostrato coraggio a lanciare contro il Napoli tanti giovani. Lavora su aspetti fisici e tattici e i risultati si vedono. Mi dice di non focalizzarmi sui gol anche se per un centravanti rappresentano la misura per essere giudicati. Io non ho l’ossessione di segnare, preferisco lavorare per la squadra. E se andiamo in Europa sarò più felice di aver totalizzato venti gol”.  Infine un piccolo retroscena della sua carriera: “Giocavo negli Allievi del Milan. Ero in terza superiore, nevicava e non volevo andare a scuola. Litigai con il tutor, con tutti. Andai in quella che pensavo essere la sede dell’Inter. “Dov’è il settore giovanile? Voglio giocare per voi”. Era la portineria della Saras, la sede della società di Moratti. Venne Giuseppe Riso a riprendermi”.