Inchiesta Football Leaks: Ronaldo e Mourinho nella bufera

Inchiesta Football Leaks: Ronaldo e Mourinho nella bufera

FOOTBALL LEAKS – L’inchiesta portata avanti da dodici testate europee, L’Espresso unica italiana, sui conti del calcio e i paradisi fiscali.

“Money, it’s a crime”. Cantavano i Pink Floyd dal lato oscuro della luna oltre 40 anni fa. Domani toccherà all’Espresso ed altre undici testate europee – il network European Investigative Collaborations – “fare le pulci” ai potenti del calcio. I “Paperoni” intenti a nascondere e triangolare i propri profitti al fine di schermagliare i propri averi in paradisi fiscali attraverso società offshore.

Football Leaks, i primi nomi

Chi, come e quando. Da domani sarà tutto nero su bianco all’interno del magazine pubblicato dal gruppo De Benedetti. Al momento i nomi rivelati sono solo tre (fonte L‘Espresso), ma già fanno intendere la portata del sistema di ingegneria finanziaria che risiede dietro il calcio: Cristiano Ronaldo, José Mourinho e Jorge Mendes. Tre portoghesi per il primo “storytelling” di un database da urlo: quasi 1,8 terabyte fornito al Der Spiegel da una fonte anonima.

Il gigante del Madrid avrebbe fatto transitare ben 150 milioni di € – provenienti da indotti pubblicitari legati al suo brand – attraverso la Svizzera e le Isole Vergini. Stando a quanto emerge da Football Leaks, il campione delle Merengues avrebbe trasferito nel 2009 una prima tranche dei propri diritti di immagine alla società Tollin Associates, aggirando così il fisco. La triangolazione sarebbe stata condotta da due società (Mim e Polaris), di proprietà del procuratore Jorge Mendes. La seconda cifra, di 74 milioni, è stata prelevata da un conto svizzero nel 2014 in concomitanza con la cessione dei suoi diritti di immagine a Peter Lim.

Football Leaks, tutto il mondo è paese

Anche lo Special One è rimasto invischiato in Football Leaks. Al momento del suo trasferimento al Chelsea, Mou ha ceduto i propri diritti di immagine alla Koper Services sempre nelle Isole Vergini, per un totale di 2 milioni nel quinquennio tra il 2004 e il 2009; divenuti poi 8,1 nei sei anni successivi. La società sarebbe al centro di un sistema di scatole cinesi: facendo capo a Kaitaia Trus (Nuova Zelanda), di proprietà sempre del tecnico lusitano ex Inter, registrata sull’Isola di Tortola al medesimo indirizzo della Tollin Associates.  

Non basta, nello scandalo sarebbero implicati anche numerosi club italiani tra cui: Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli, Torino e Palermo. Per saperne di più bisognerà solo attendere la completa pubblicazione di Football Leaks.

Stefano Mastini