La caratteristica comune di Manchester United e Crotone

La caratteristica comune di Manchester United e Crotone

Un problema lega Mourinho e Nicola

Ancora un pareggio per Mourinho ed il suo Manchester United. I Red Devils non riescono ad ingranare la marcia e la vetta è sempre più distante. La squadra del portoghese non riesce ancora ad imporre il proprio gioco. Manca sicurezza e personalità. Ad evidenziarlo, ancora una volta, è il pareggio con l’Everton nei minuti finali. Da Manchester a Crotone la strada è molto lunga. La cultura e le tradizioni dei due paesi non hanno niente a che vedere, ma un punto in comune c’è, eccome. Le due realtà non sono paragonabili sia per le individualità della rosa che per la posizione in classifica, ma l’atteggiamento in campo e l’incapacità di saper gestire le situazioni favorevoli è un problema che lega i due club.

Punti persi

Nicola e Mourinho recriminano. Sia il Manchester United che il Crotone hanno lasciato per strada molti punti (clicca per scoprirne di più). Colpa degli ultimi dieci minuti di gioco, deleteri per il morale e per la classifica. Se solo le partite durassero ottanta minuti, le due squadre avrebbero molti punti in più. E la situazione sarebbe molto diversa. In Premier League i Red Devils sono stati ripresi nei minuti finali per ben quattro volte. Ultima dimostrazione è il pareggio dei Toffees grazie al rigore di Baines, che ha fatto perdere a Mourinho altri due punti in classifica. Lo stesso era successo con Arsenal e Stoke City, capaci di raggiungere la parità negli ultimi minuti del match. Ancora peggio, invece, andò a Watford, quando la squadra di Mazzarri, nei minuti finali, segnò due reti che gli consentirono di conquistare i tre punti. Risultati che hanno un costo nell’economia del campionato del Manchester United. Sette punti che oggi avrebbero fatto molto comodo e che li avrebbero tenuti aggrappati almeno ai rivali del City.

Problema psicologico

Solamente una volta i Red Devils sono riusciti a conquistare la vittoria nel finale. Parliamo, però, di inizio campionato, quando le sensazioni erano positive. Dopo le prime giornate e le prime vittorie che avevano dato fiducia alla squadra di Mourinho, i tre punti all’ultimo minuto contro l’Hull City davano l’idea di un gruppo determinato e concentrato. Sinonimo di quel periodo era la leggerezza e sicurezza che regnava all’interno dello spogliatoio. Da lì, il calo. La sconfitta con il City di Guardiola ha gettato le prime ombre e le prime insicurezze. Gli incontri sono diventati sempre più duri e la squadra di Mourinho non ha retto il colpo. Complice l’instabilità derivante dalle ultime gestioni dopo l’addio di Ferguson. A Manchester non c’è più serenità. Regna l’insoddisfazione e la paura di non riuscire a tornare ai livelli del passato. Un sentimento che si ripropone puntualmente ogni stagione. L’inizio dell’era di Mourinho aveva dato buone indicazione che, piano piano, sono svanite. È subentrata la paura. Come se il Manchester United fosse una piccola realtà. Manca la capacità di saper gestire le situazioni, addormentarle e controllarle. Caratteristiche che si addicono ad una squadra come il Crotone, ma non al Manchester United.