Benfica-Napoli, probabili formazioni: Mertens in panchina
Snodo decisivo della stagione per il Napoli. Ai partenopei basta un pareggio per andare agli ottavi di Champions League: allo stadio Da Luz è vietato sbagliare. Secondo quanto spiegato in conferenza stampa da Sarri è probabile vedere Gabbiadini dal primo minuto, con uno fra Insigne e Mertens pronto ad entrare a partita in corso. L’allenatore toscano preferisce tenersi una carta in panchina per spaccare il match.
Per il resto formazione tipo per la squadra di Sarri, che confermerà Diawara in cabina di regia. Ai suoi lati ci saranno Allan e Hamsik, mentre la retroguardia dei titolarissimi proteggerà Pepe Reina. Assenze pesanti in casa Benfica: mancheranno Eliseu e Jonas, a sinistra ballottaggio fra Cervi e Rafa Silva.
BENFICA-NAPOLI, LE PROBABILI FORMAZIONI
Benfica (4-4-2) Ederson; Semedo, Luisao, Lindelof, Almeida; Salvio, Pizzi, Fejsa, Cervi; Mitroglu, Guedes. Allenatore: Rui Vitoria.
Napoli (4-3-3) Reina; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Diawara, Hamsik; Callejon, Gabbiadini, Insigne. Allenatore: Sarri.
BENFICA-NAPOLI, QUI SARRI
È una finale, una partita diversissima da quella dell’andata. Il Benfica è un avversario difficile da affrontare, molto pericoloso quando attacca. Giocare contro una squadra così forte è una bella esperienza ma vogliamo questa qualificazione e faremo di tutto per ottenerla perché sentiamo di meritarla. Penso che nei primi 60′ o 70′ si giocherà con equilibrio, tecnica, poi nel finale per forza di cose una delle due dovrà prendersi rischi enormi e spingerla su aspetti meno tattici. Gabbiadini o Mertens? Vediamo come stanno. Mi sembra una partita in cui vedo la necessità di avere un giocatore in grado di cambiare l’inerzia della gara dalla panchina. Uno forte entrerà sicuramente dopo quando sarà determinante un’accelerata.
BENFICA-NAPOLI, QUI HAMSIK
Per noi è una finale e questo significa che ognuno di noi dovrà dare il massimo. Senza avere neppure un secondo di esitazione, senza neppure per un istante perdere la concentrazione. Non possiamo pensare che ci basta un pareggio per passare il turno e neppure giocare per controllare i nostri avversari. Non possiamo pensare soltanto a difenderci, ma dobbiamo fare il calcio che sappiamo fare e che abbiamo mostrato con l’Inter.