A tutto Zeman: “La Juve, il Toro e le malefatte di Castan”

Dario Marotta
07/12/2016

A tutto Zeman: “La Juve, il Toro e le malefatte di Castan”

A 69 ANNI, ZEMAN NON SI ARRENDE: “VOGLIO ALLENARE ANCORA”

Zeman e la Juventus, così lontani e così vicini. Le passioni giovanili del tecnico boemo, i viaggi lunghi un giorno per seguire i bianconeri e le polemiche sorte a cavallo tra gli anni 90 e 2000. Accuse e ripicche, colpi bassi e testimonianze in tribunale. Dal campo ai giudici, da amici a rivali. E oggi, a sessantanove anni suonati, l’allenatore del calcio spettacolo torna a raccontarsi e a raccontare la sua versione dei fatti. La Juventus al centro del discorso, ma non solo. Aneddoti e curiosità raccolte da tuttosport: “La verità è che io sono nato juventino, facevo 23 ore di viaggio per vedere i bianconeri allenati da mio zio Vycpalek. Anni dopo, a me non dava fastidio la Juventus, ma chi c’era in società. E una determinata gestione del potere. Cominciai a capire certe cose da allenatore del Foggia. Una delle prime volte in cui sfidai i bianconeri. Perdemmo. Non ci diedero due rigori. E loro segnarono in fuorigioco. Me la presi da morire”.

FUTURO IN PANCHINA

L’età di Zeman avanza, così come la voglia di allenare, di cercare un nuovo progetto stimolante e magari vincente: “Sì, ho ancora voglia di allenare. Il problema è che nel calcio è difficile trovare una società che faccia programmi seri a lungo termine, senza cambiare opinione su tutto dall’oggi al domani. Non ci vuole particolare coraggio a ingaggiare Zeman: parlano i miei risultati. Ci vuole molto più coraggio a prendere certi tecnici che non hanno mai allenato”.

AD UN PASSO DAL TORO

“Ci andai vicino una volta. A inizio 2010. Era il periodo dell’esonero di Beretta. Cairo volle incontrarmi. Parlammo a lungo. Ci lasciammo bene. Ma non si fece più vivo. In società era appena entrato Petrachi. E sapevo che lui spingeva già per dare il Toro a Ventura. Avevano lavorato assieme a Pisa”.

DERBY IN VISTA

Giorni caldi, prima del derby della Mole. Per chi tiferà Zeman: “Spero che vinca il Toro. Già solo per il campionato. Così si riapre, diventa più interessante. Spero che lo scudetto lo vinca la migliore: una cosa che in Italia non succede spesso. Penso che anche quest’anno, alla fine, lo scudetto lo vincerà la Juve. Tiferò per una vittoria del Toro anche per il mio amico Sinisa. Mi auguro che trasmetta ai giocatori la sua voglia. Spero che Sinisa si riveda in me! Negli anni mi ha chiesto tanti consigli. Ha avuto sempre voglia di imparare, è positivo”.

IL RITORNO DELL’AMICO/NEMICO CASTAN

Giocherà Castan, ex calciatore dell’ultimo Zeman romano. Tra i due, non fu amore: “Mi fa piacere per lui, sono contento che stia bene e sia tornato a essere un ottimo giocatore. Il problema mio, all’epoca, era convincerlo a condurre una vita da vero professionista. Era appena arrivato dal Brasile e come tanti brasiliani pensava che per sfondare nel calcio bastasse avere i piedi buoni. E tanta passione. Ci scontrammo, qualche volta. Mi fa piacere che sia maturato, ora”.

BELOTTI, L’ATTACCANTE PERFETTO PER ZEMAN

“Nessuno vale 100 milioni. Comunque Belotti mi piace, diventerà un giocatore importante. Lo vidi per la prima volta anni fa nell’Under 20 di Di Biagio, in allenamento. Dissi proprio a Di Biagio, subito: quel Belotti verrà fuori, è un giocatore vero. Spero che continui così, ora”.

LA SCELTE DI HIGUAIN E PJANIC

“Nessuno rifiuta la Juve. Penso anche a Higuaìn o a Nedved. La Juve è la Juve. Chi pensa di vincere più facilmente, va alla Juve. Se vuoi vincere, la Juve fa gola. Chi apprezzo dei bianconeri? Dybala. E Buffon, per il carisma”.