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Bachini intervista pedofili – Duro attacco di Jonathan Bachini alla FIGC che non gli permette di allenare.

Non è stata facile la carriera di Jonathan Bachini: il calciatore livornese ha dovuto affrontare il demone della cocaina, è stato graziato per poi venire successivamente scoperto in recidiva. Il 30 marzo del 2006 Bachini è stato squalificato a vita dalla FIGC: troppo pesante venir colto in fallo due volte, dopo che la prima era costata una squalifica di nove mesi aumentata poi a dodici. Dopo una carriera iniziata ad Udine e la chance alla Juventus, Bachini ha militato nel Brescia prima di risultare positivo ai metaboliti della cocaina. La seconda chance gliela concede invece il Siena, ingaggiandolo nel 2005 prima della definitiva radiazione. Oggi l’ex calciatore vive nella sua Livorno ed aiuta un suo amico ad allenare: non può mettere piede in campo in gare ufficiali dopo la radiazione a vita. Frustrato da questa situazione ha rilasciato un’intervista molto forte al Corriere dello Sport, nella quale racconta che “fanno allenare pure i pedofili – racconta Bachini – ma non me. Non lavoro e aspetto che mi perdonino. Sono stato un fesso, ho sbagliato e ho pagato”. Il mondo del calcio ha fatto terra bruciata attorno alla sua figura e lui adesso, da disoccupato, si aspetta un aiuto: “Mi piacerebbe allenare i ragazzini, non chiedo molto. Vorrei aiutarli a non diventare come me. Aiuto un amico con una squadretta Juniores qui a Livorno, ma solo agli allenamenti. Non posso andare in panchina. Mi trattano come un appestato, nel calcio sento solo Piovani. Un amico vero”.

Le intenzioni che animano il livornese sono dunque delle più nobili: l’obiettivo è quello di fare da esempio ai ragazzi per non farli cadere nei suoi stessi errori. La FIGC fino a questo momento è sempre risultata inflessibile nonostante le richieste di Bachini, che ha anche collezionato due gettoni di presenza nella nazionale maggiore sotto la gestione Zoff.

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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