Ross Brawn e la Formula 1 del futuro: “Sogno un miracolo Leicester nel circus”
Futuro Formula 1 – Ross Brawn, nuovo responsabile sportivo del progetto Formula 1 di Liberty Media, parla del futuro del Circus dopo la dipartita di Bernie Ecclestone.
Con l’addio alla Formula 1 di Bernie Ecclestone dopo quasi 40 anni, si apre una nuova era per il Circus. Al timone ci saranno gli americani di Liberty Media, che hanno in mente dei cambiamenti per rendere nuovamente appetibile la Formula 1 al maggior numero possibile di appassionati. Al centro del nuovo progetto c’è Ross Brawn, uno degli uomini più vincenti nella storia del motorsport.
Ross Brawn è una veria e propria leggenda della Formula 1 e ha legato per anni il proprio nome ai successi di Michael Schumacher. Oggi Brawn occupa il ruolo di responsabile sportivo del progetto Formula 1 di Liberty Media e, ai microfoni della BBC ha spiegato quali obiettivi si è posta la nuova proprietà. Al primo posto, ovviamente, un ritorno allo spettacolo e di conseguenza ad un campionato più incerto e competitivo.
Dobbiamo ridurre l’influenza della tecnologia perché c’è un divario troppo grande tra le scuderie più grandi e quelle più piccole.
UN NUOVO MIRACOLO LEICESTER
Per rendere al meglio la propria idea, Ross Brawn ha preso ad esempio il mondo del calcio. Un miracolo sportivo come quello del Leicester di Claudio Ranieri è una vera e propria utopia nella Formula 1 attuale, ma l’ingegnere britannico vuole rendere possibile l’impossibile.
Il sogno? Ripetere il miracolo Leicester nel Circus. Sarebbe l’ideale in F1, ma al momento questo non è davvero possibile. L’obiettivo è che una buona squadra con un grande pilota riesca a essere competitiva nel corso dell’anno.
Brawn ha spiegato che a suo modo di vedere il calo d’interesse nei confronti della Formula 1 è stato causato da una ridotta competitività della maggior parte delle monoposto in pista. Negli ultimi anni la stagione è sempre iniziata con un numero ridotto di vetture in grado di competere per il titolo, un problema di base che secondo l’ex direttore tecnico di Benetton e Ferrari va assolutamente risolto.
Negli anni, il gap tra le grandi scuderie e quelle più piccole si è allargato enormemente perché troppo differenti sono le risorse a loro disposizione. Al momento ci sono due o tre squadre che possono vincere e abbiamo bisogno di aumentarne. Dobbiamo pensare a delle alternative. Ho delle idee che non posso condividere con voi perché prima voglio condividerle con le squadre.