Ben-Hatira licenziato dal Darmstadt: alla base motivi religiosi

Ben-Hatira licenziato dal Darmstadt: alla base motivi religiosi

BEN HATIRA ISLAM DARMSTADT- Decisione irrevocabile da parte del club tedesco dopo le ultime scoperte sulla vita privata del giocatore. Ecco i dettagli su quanto accaduto.

Lo scorso 22 agosto il calciatore Anis Ben-Hatira era stato acquistato dal Darmstadt con molto entusiasmo, convinto del talento del giocatore e da quanto da lui dimostrato con la maglia dell’Eintracht Francoforte. A livello sportivo, questa stagione non si è rivelata particolarmente soddisfacente per la squadra ad oggi allenata da Frings, ma il calciatore tedesco naturalizzato tunisino non si stava comportando male: 11 match ed un gol per lui, il cui atteggiamento è stato sempre apprezzato dalla dirigenza: “Si è comportato sempre in maniera perfetta ed esemplare nel club” ha affermato il presidente Rüdiger Fritsch. Ciò che l’ha “condannato”, sportivamente parlando, è stato invece la sua vita privata o, per meglio dire, le sue scelte riguardo la beneficenza. Quale potrà mai essere stata la sua grave colpa tale da portare il club di appartenenza a richiedere la risoluzione istantanea del contratto?

Questioni di…Islam

“E’ stato un errore prenderlo. Dopo aver analizzato la situazione generale  siamo arrivati alla conclusione che la collaborazione per entrambe le parti non ha più senso. Il Darmstadt ritiene non corretti gli aiuti umanitari privati di Ben Hatira all’organizzazione che lui sostiene. La materia tuttavia è molto complessa e delicata, e il Darmstadt augura il meglio a Ben-Hatira per il suo futuro sportivo”. Questa è la seconda parte del discorso del presidente Fritsch alla Bild all’atto della risoluzione del contratto. Sembrerebbe infatti che Ben-Hatira abbia a lungo sostenuto l’associazione Ansaar International che, in teoria, dovrebbe essere un’organizzazione umanitaria islamica. Fatto sta che da quanto emerso dalle indagini da parte delle autorità tedesche, tale organizzazione sarebbe particolarmente vicina all’Islam radicale, sospettando addirittura il finanziamento di gruppi terroristici. Nonostante la conoscenza della situazione, il calciatore non avrebbe interrotto le sue donazioni e, venuto a conoscenza delle intenzioni di Ben-Hatira, il club non ha più ritenuto consona la sua permanenza in squadra.

L’accusato sembra essersi assunto le sue responsabilità, seppur senza pentirsi di quanto fatto. Le sue azioni, a dire di Ben- Hatira, sono state fatte con un intento ben preciso, che la sua carriera sportiva non può minimamente influenzare né ostacolare. Il caso è spinoso e la decisione del Darmstadt è stata contestata da più parti. C’è da dire che, però, lo sport e la religione (specialmente quando interferisce nella sfera politica come in questo caso) dovrebbero interferire l’uno con l’altra quanto meno possibile, visto che la delicatezza dell’argomento potrebbe creare sconquassi non da poco. Di certo l’una e l’altra parte hanno ben ponderato ogni azione e, come è giusto che sia, ne sconteranno le conseguenze.