Pjanic 2.0: da corpo estraneo a centro nevralgico della Juventus
Modulo Juventus – Il 4-2-3-1 valorizza tutti gli interpreti d’attacco, ma l’uomo che ha tratto più benefici è Miralem Pjanic.
Il nuovo modulo adottato da Massimiliano Allegri riesce a valorizzare tutti gli interpreti offensivi della Juventus, ben quattro, aumentando notevolmente la qualità della squadra.
Ma l’intuizione più sorprendente del tecnico è certamente quella di posizionare Miralem Pjanic nella coppia di centrocampisti del 4-2-3-1. Scelta apparentemente rischiosa, ma che si è rivelata vincente e tremendamente efficace.
La quantità di Mire
Le doti tecniche di Pjanic sono arcinote e non vengono certo scoperte oggi, dopo due ottime partite con il nuovo modulo. Ma il segreto della riuscita dell’esperimento “Pjanic davanti alla difesa” risiede nella quantità che Mire è stato in grado di abbinare alla consueta qualità.
Le statistiche sulla corsa del bosniaco nella partita di ieri sera contro il Milan sono di grande rilievo: Pjanic è stato il bianconero che ha macinato il maggior numero di chilometri (ben 12.027 km), ma c’è di più. Il numero 5 della Juventus è stato un moto continuo, tenendo la velocità media di corsa più alta della squadra (7.8 km/h) ed essendo anche il secondo bianconero per velocità raggiunta in sprint con ben 32.38 km/h.
Queste doti di corsa sommate alle qualità tecnica del bosniaco hanno dato un enorme plus alla Juventus. Nella partita contro il Milan si fatica a ricordare un singolo passaggio sbagliato da Pjanic, che in questo momento pare un genio in piena ispirazione poetica. In un momento del genere una punizione dal limite è il miglior assist per un piede educato come quello del bosniaco, e il risultato è talmente scontato da non dover nemmeno essere menzionato.
Il timore in casa Juventus di aver investito male i soldi spesi per Pjanic è definitivamente tramontato con il cambio di modulo. Ora tutta la sua qualità e la sua intelligenza sono messe al servizio della squadra, che non può che trarne giovamento. Dal canto suo, al termine della gara, Pjanic ha predetto un futuro roseo per la Juventus: “Faremo bene, mostreremo il nostro miglior volto. Vedrete una grande Juve“. Questa è la promessa, una Juve nel segno di Mire.
di Riccardo Meloni