Petagna come Adriano ma con una differenza
Petagna Adriano – Il bomber dell’Atalanta sta vivendo una grande stagione. Ecco il curioso paragone.
17 presenze condite da 4 reti e altrettanti assist. Sono questi i numeri in campionato di Andrea Petagna attaccante classe 1995 in forza all’Atalanta. Arrivato in estate alla Dea tra lo scetticismo generale dopo le ultime non esaltanti annate passate in Serie B, ha fatto presto ricredere tutti strappando il posto da titolare al più quotato Alberto Paloschi. La gara contro il Napoli ha rappresentato la svolta per lui e per l’Atalanta che ha così aumentato sensibilmente i giri del motore. Petagna insieme al Papu Gomez compone una coppia offensiva dall’altissimo potenziale: un mix di forza, velocità e fantasia suggellata da una grande amicizia anche al di fuori del rettangolo verde. L’attaccante cresciuto nelle giovanili del Milan non ha però sin qui messo in mostra grandissimi numeri sotto porta nonostante delle ottime prestazioni. Il rendimento e il lavoro per la squadra di Petagna non sono infatti in discussione ma 4 reti rappresentano forse un bottino troppo esiguo per l’ex rossonero.
Petagna come Adriano
Intanto nella prossima giornata di campionato l’Atalanta affronterà il Torino. Ai microfoni de ‘L’eco di Bergamo’ ha parlato il doppio ex Rolando Bianchi facendo un curioso parallelo. “Petagna è fondamentale. Dicono che non fa goal. Ma tempo al tempo. Ho sentito molti paragoni con le punte del passato. Stiamo parlando di una prima punta mancina, dotata di corsa e grande forza fisica. Arduo trovare queste caratteristiche insieme. Azzarderei Adriano, quando lo prese l’Inter, ma con un’altra testa ovviamente”. Un Adriano con una testa differente dunque. Un paragone particolare quello avanzato da Bianchi.
L’ex bomber granata ha poi proseguito sul suo rapporto con Torino e Atalanta: “Il mio cuore è diviso a metà ma sarei ipocrita se non riconoscessi che la parte granata è più intensa e prevalente. Dell’Atalanta sono davvero impressionato, i giocatori vanno a mille all’ora. Senza contare questa disinvoltura nel lanciare i giovani, come da tradizione”.