Scamacca al Sassuolo: il nuovo Ibra che fece infuriare la Roma e Donnarumma…
Scamacca Sassuolo – l’ex gioiello degli allievi della Roma ritorna in Italia
Diciotto anni da un mese e tante pagine già scritte. E’ cominciata in età precoce la carriera di Gianluca Scamacca, talento delle giovanili della roma, con un passato nel vivaio della Lazio. Bravo e irriverente si diceva allora, quando decisi di passare dall’altra sponda in nome dell’amore per i colori giallo-rossi. La medesima passione, però non gli impedì di lasciare tutto e tutti per volare in Olanda, dopo aver accettato la corte del Psv.
IL VINCOLO
Una bella beffa per il club capitolino che su quel ragazzone di 1.95 aveva puntato tanto, senza ottenere nulla, nemmeno in termini economici. problemi di vincolo, gli stessi che consentono ai club stranieri di “scippare” i giovani talenti italiani ancora sprovvisti di contratto professionistico. Va così fino al compimento del sedicesimo anno d’età; la Roma era pronta ma Scamacca (dopo trentaquattro gol in trenta partite nel campionato allievi) aveva già preso la sua decisione, non senza polemiche. Offese e insulti sui social e quel “mercenario”, ribadito un giorno sì e l’altro pure. Rimpianti capitolini, prontamente rispediti al mittente da un ragazzo dalla personalità spiccata, quasi ai limiti della presunzione e dell’arroganza.
L’OFFERTA DEL PSV
Settantamila euro all’anno per un quindicenne (e non solo per lui) sono tanti, tantissimi, finanche per la Roma che aveva offerto il minimo sindacale per non creare scompensi in uno spogliatoio che vantava altri talenti. Su tutti Pellegrini, lo stesso amico che da oggi ritroverà con la maglia del Sassuolo.
Il perché di quella scelta comunque singolare è stato rivelato dallo stesso calciatore alla Gazzetta dello Sport, in un’intervista datata 20 febbraio 2015: “È tutto diverso qui: gli allenamenti non sono più lunghi che in Italia, ma l’intensità è più alta, c’è sempre il pallone, e tutto è vissuto come un divertimento. Non c’è l’ossessione del risultato, come in Italia. E poi mi offrono un percorso di crescita, un lavoro specifico, personalizzato, con tanti ex calciatori che fanno gli istruttori: il vice della squadra B è Van Bommel, mi alleno spesso con lui, anche perché è l’unico che parla italiano. E a fare lavoro specifico con i centravanti c’è Van Nistelrooy, un mito. Non ho ancora avuto occasione di lavorare con lui, ma non vedo l’ora”.
LO “SCHERZO” A DONNARUMMA
Col Psv subito un Viareggio. Prima gara contro il Milan di un certo Donnarumma: “Neppure sapevo che il Psv avrebbe fatto il Viareggio, mi sono trovato lì, e subito contro il Milan. E contro Gigio, con cui avevamo fatto tutte le Nazionali giovanili, sin dall’Under 15. C’era questa palla lunga, lui esce: voleva dribblarmi, ho allungato il piede, gli ho tolto palla, e ho fatto segnare un compagno a porta vuota. Lui è un fenomeno, il migliore: ha questa struttura fisica enorme, ma è fortissimo anche tra i pali, bravo con i piedi, e poi è un ragazzo umile e tranquillo. Ma non può provare a dribblarmi, lo conosco troppo bene”.
SCAMACCA COME IBRAHIMOVIC
Voglia di crescere e di migliorarsi, magari per confermare un paragone ingombrante e impegnativo per un ragazzo quindicenne. Eppure Scamacca, di fronte al parallelo con Ibrahimovic, non si scomponeva affatto: “Tante vole sono stato accostato a lui, perché sono alto ma ho i piedi buoni. E ovviamente mi fa piacere. Ma a me piace anche svariare, uscire dall’area, provare a lanciare i compagni. E tra i miei modelli ci sono anche dei centrocampisti. Come Pogba: così alto, slanciato, eppure cosa riesce a fare palla al piede? Ecco, mi piace l’idea che certi numeri non siano solamente patrimonio dei brevilinei”.
IL RITORNO SULLA TERRA
Ma com’è andata l’avventura in Olanda? La domanda non nasconde una certa retorica, dato il precoce ritorno in patria, dopo un’esperienza tutt’altro che fruttuosa, nonostante le ottime intenzioni che l’animavano: un gol nel campionato U19 quest’anno, due presenze in Youth League (con un gol) e l’esordio con lo Jong PSV (Jupiler League). Rosso diretto contro il FC Emmen per aver letteralmente falciato un avversario. Ora il Sassuolo, senza proclami e annunci. Ricominciare dal “basso” per provare a volare davvero.