Patrice Evra svela i retroscena sul suo addio alla Juventus
Evra-Juventus – Tornato in Italia per visitare i suoi ex compagni della Juventus, Patrice Evra ha svelato i motivi alle spalle del suo addio ai bianconeri.
Nelle ultime settimane si è discusso tanto dell’addio di Patrice Evra alla Juventus. Il terzino francese nel suo ultimo periodo in bianconero non stava fornendo prestazioni all’altezza, ma la decisione di lasciare la Juve già a gennaio ha stupito molti tra tifosi e addetti ai lavori. Oggi Evra è tornato i Italia per fare visita ai suoi ex compagni e, raggiunto dai microfoni di Sky, ha spiegato i motivi che l’hanno spinto a scegliere il Marsiglia.
Dopo le vacanze e la sosta di una settimana li ho sentito che non ero più felice. Preferisco essere onesto con me stesso e andare via. Invece che arrivare all’allenamento e non essere concentrato e non essere al massimo per la Juve. Alla Juve devi essere al 100% e se sei solo al 90 % non basta.
Il francese ha rivelato di aver cominciato la stagione con i migliori propositi, ma che lo scarso impiego nella prima parte di campionato lo ha spinto a chiedere la cessione.
Quando sono arrivato dopo l’Europeo ero molto carico e con tanto entusiasmo. Infatti, avevo fatto dei video nei quali dicevo: dobbiamo vincere la Champions. E veramente era questo il mio obiettivo. Quando abbiamo iniziato la stagione la prima partita non ho giocato, la seconda partita non ho giocato, la terza non ho giocato…
SENZA POLEMICHE
Max Allegri ha preferito puntare su Alex Sandro, scegliendo di fare affidamento su Evra soprattutto nelle gare di Champions League e nei match in cui serviva tutta la sua esperienza. Evra ha spiegato però che giocare una partita al mese non lo rendeva felice.
E siccome sono uno molto educato e non mi piace litigare con nessuno ho solo detto al mister che avevo voglia di giocare. È lui mi ha detto: Pat non ti preoccupare che c’è la Champions. Allora alla fine anche i miei compagni mi prendevano in giro e mi dicevano che ero un uomo da Champions. Però una partita al mese a me non mi conveniva più.
L’ex Juventus e Manchester United ha lasciato Torino con il sorriso, portandosi dietro buoni ricordi e buoni rapporti.
Voglio ringraziare delle persone come Marotta, Paratici, il Presidente Agnelli e Pavel Nedved, è veramente una società di gentleman. Loro hanno capito e mi hanno lasciato andare.