Kanté, Con-te si vince: la legge di una vita da mediano

Micaela Catalano
17/02/2017

Kanté, Con-te si vince: la legge di una vita da mediano
N'Golo Kanté, Chelsea-Arsenal - Fonte: Chelsea FC Twitter

Impressionanti le statistiche del centrocampista francese

Quando lo scorso anno qualunque essere umano al mondo vedeva un match del Leicester aveva la stessa identica sensazione, seguita sempre dalla medesima domanda: ma quanti Kanté ci sono in campo? Quel piccoletto dalle gambe esili ed il busto robusto correva per il campo dal primo all’ultimo secondo qualunque fosse l’avversario, il minuto di gioco ed il giorno dell’anno. Nelle 37 partite disputate con la maglia delle foxes ha lasciato il segno: una sola volta nella rete, ma tutte le altre con una capacità che definire di “rubapalloni” sarebbe piuttosto riduttivo.

IL PRESCELTO

Il mediano francese è stato uno dei primissimi nomi nella lista di Antonio Conte, che su di lui ha costruito quella squadra solida e compatta oggi leader indiscussa della Premier League. Oltre ad una quantità abnorme di palle recuperate, è l’intelligenza tattica di questo 25enne a stupire ogni volta: sempre al posto giusto al momento giusto, è riuscito a diventare indispensabile anche per una grande squadra come il Chelsea. Eppure, Kanté, era un signor nessuno prima del miracolo con la squadra di Claudio Ranieri: la prima convocazione in Nazionale arrivava appena un anno fa, ricevendo poi la chiamata anche per gli Europei in casa.

IL GIOCATORE PIU’ DETERMINANTE DELLA PREMIER

È il giocatore più determinante della Premier League, almeno stando ai numeri proposti in esclusiva da Sports Bwin che calcolano la percentuale di vittorie di ogni singolo protagonista di quello che è ormai il campionato più bello e ricco del mondo. Con un 68,5% è lui il calciatore che ha totalizzato il maggior numero di vittorie in Inghilterra, statistiche aggiornate al 18 dicembre 2016 e che, nel frattempo, ha visto i blues ottenere ulteriori vittorie col transalpino sul rettangolo di gioco.

Messi dietro mostri sacri come Yaya Touré, David Silva, Cech ed Aguero. Una statistica che prende in considerazione giocatori che hanno totalizzato almeno 50 presenze in Premier League: l’importanza del centrocampista in questo anno e mezzo è talmente evidente da portare, con tutta probabilità, per due volte di fila il titolo di Campione d’Inghilterra nella squadra che lo schiera. Antonio Conte, non a caso, aveva visto in lui il faro attorno al quale costruire l’intera corazzata oggi leader assoluta della classifica. Nelle partite in cui è mancato per infortunio, non poche, la sua mancanza si è decisamente fatta sentire, con un Matic non sempre in grado di sdoppiarsi in tutte le zone del campo come il francese.

IL VALORE DI MERCATO

La super valutazione estiva, per alcuni esagerata e senza dubbio figlia del rendimento avuto lo scorso anno nella realizzazione di uno dei maggiori miracoli sportivi di tutti i tempi, è poi risultata totalmente giustificata anche quest’anno in un contesto ben più complesso e con aspettative inevitabilmente cresciute. Giocatori del genere, la storia insegna, sono indispensabili e rendono al meglio se circondati da giocatori di qualità. Lo fu Gattuso con Pirlo e Seedorf ai lati, lo è oggi Kanté fra i vari Hazard e Fabregas.
Una vita da mediano, come cantava Ligabue: fino ad oggi, da assoluto vincente onnipresente.

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