Virtus Francavilla, l’impresa eccezionale di Antonio Calabro

Lo score mostruoso di Antonio Calabro, allenatore della Virtus Francavilla

Si può iniziare la carriera di allenatore vincendo tre campionati consecutivi, da primo in classifica, e festeggiare i 40 anni nei quartieri alti della Lega Pro? Chiedete ad Antonio Calabro, una onesta carriera da difensore tra serie C (tanta) e campionati dilettantistici (fine carriera) con una puntata in serie B nel Castel di Sangro dei miracoli. Già, i miracoli: se nel 2012, subentrando alla guida del Gallipoli in Eccellenza pugliese ha posto le basi per il salto di categoria dell’anno successivo, il “miracolo” di Calabro si chiama Virtus Francavilla, la società di Francavilla Fontana che lo ha scelto nel 2014 per arrivare lontano. E lui ha preso l’impegno in parola: al primo colpo vince l’Eccellenza, al secondo la serie D, al terzo è quinto in Lega Pro. Una splendida normalità per un tecnico che, su 153 panchine, ha uno score mostruoso (86 vittorie, 45 pareggi, 22 sconfitte), ma soprattutto è partito dalla gavetta ed ha già vinto più di tanti colleghi più famosi e più “sponsorizzati”.

L’appoggio totale della società

Il “miracolo Virtus” diventa realtà dopo che la società decide di non mettere in discussione il proprio tecnico (fatto non scontato, perché nel calcio l’ingratitudine sommata alla miopia dei dirigenti può generare un cocktail di protagonismo micidiale per la salute dei club): dopo le prime tre gare in cui arrivano due pareggi esterni ed un successo casalingo, ecco quattro sconfitte consecutive che potrebbero insinuare il “momento del dubbio”, superato dal presidente Magrì senza indugio: fiducia a Calabro e ad una squadra esordiente in categoria nella storia ma anche in tanti interpreti, perché la conferma di tanti protagonisti della cavalcata non è solo un atto sentimentale, unitamente alla ricerca di calciatori esordienti ma “affamati”, disposti a tutto per la causa. Pian piano la Virtus comincia a correre, e fa del “Giovanni Paolo II” (ristrutturato a tempi record dallo stesso club, perché dietro un ottimo allenatore c’è spesso un’ottima società) un autentico fortino come dimostrano le sette vittorie interne consecutive, impreziosite dall’ultimo blitz sul campo dell’ex capolista Matera che regala un impensabile tris di successi di fila.

E a proposito di Matera, su un campo fino a quel momento imbattuto c’è stata la consacrazione di M’Bala N’Zola, attaccante francese classe 1996 definito “il nuovo Weah” anche grazie ad una rete segnata in Basilicata che ha ricordato a tutti l’ex colosso del Milan. Sul giocatore sono arrivati tutti tardi, perché Pantaleo Corvino (che in Puglia è di casa) ha bruciato la concorrenza già nel mercato di gennaio, assicurandosi le prestazioni del calciatore nato in Francia (in cambio la Virtus potrebbe ricevere, oltre che un giusto indennizzo, anche qualche calciatore della cantera viola).

Ma per pensare alla Fiorentina c’è tempo, per il momento la testa è tutta per la Virtus Francavilla, 5° con 45 punti nel girone C a +7 dal sesto posto e con vista sul quarto e sul terzo, distanti 3 e 4 punti. Con la salvezza ipotecata ed i play-off allargati adesso Calabro sogna un altro miracolo, ma al di là di come andrà a finire questa stagione è difficile pensare che almeno per questo tecnico (amante di un 3-5-2 organizzato come pochi) non si possano già schiudere le porte della serie B. A meno che non decida di arrivarci con la Virtus, magari già quest’anno.
Perché se è vero che i miracoli non sempre riescono, è altrettanto vero che in Paradiso ci vanno i santi, ma anche gli uomini di buona volontà…

di Marco Santopaolo

Copyright Image: ABContents