Analisi tattica: Napoli-Juventus, principi di gioco contro spirito di sacrificio

Micaela Catalano
03/04/2017

Analisi tattica: Napoli-Juventus, principi di gioco contro spirito di sacrificio
Schieramenti di gioco: 1-4-3-3 vs 1-4-2-3-1

NAPOLI JUVENTUS ANALISI TATTICA – Analisi tattica della prima delle due sfide ravvicinate che vedranno di fronte nel giro di 4 giorni Napoli e Juventus allo stadio San Paolo. Il Napoli si presenta al match con la necessità di vincere per provare a contendere fino alla fine del campionato il secondo posto della Roma (che consentirebbe un accesso diretto alla fase a gironi di Champions) ed allo stesso tempo garantirsi almeno il terzo posto dall’assalto delle inseguitrici. Tutt’altra la situazione della Juventus, forte di un buon margine per gestire a dovere le ultime partite di campionato.

Analisi tattica Napoli-Juventus: Sistemi di gioco

napoli juventus serie A schieramenti di gioco
Schieramenti di gioco: 1-4-3-3 vs 1-4-2-3-1

La contrapposizione tattica “statica” ci propone un Napoli che si schiera con il classico 4-3-3, ed una Juventus che schiera anch’essa il modulo delle ultime uscite (il 4-2-3-1), ma con interpreti differenti. I due moduli si incastrano perfettamente a centrocampo e nei duelli individuali sui corridoi esterni del campo. Inoltre propone un 2vs1 dei 2 difensori centrali contro l’unica punta centrale delle due squadre. In questo senso però a livello di reparti possiamo notare:

  • il 4 vs 1 dei difensori del Napoli sull’unico attaccante della Juventus
  • il 5 vs 3 dei centrocampisti bianconeri sui diretti avversari
  • il 4 vs 3 dei difensori juventini sugli attaccanti partenopei

Fase di possesso palla

Napoli

Il Napoli ha avuto il pallino del gioco per tutta la partita e lo testimonia non tanto il dato sul possesso palla, ma quello sul possesso nella metà campo avversaria (59% quello del Napoli contro il 20% dei bianconeri). Tuttavia nella prima parte di gara non riesce a trovare gli spazi per le sue classiche verticalizzazioni in zona centrale dato che la Juventus porta in quella zona del campo molta densità. Così la maggior parte degli sviluppi offensivi trova sbocchi sulle fasce: a sinistra con Strinic ed Insigne ed a destra con Hysaj e Callejon. Con loro i partenopei riescono ad arrivare spesso al cross (per ben 17 volte a fine gara), ma senza esiti positivi, se non con tiri da fuori area. Questo sia per le caratteristiche strutturali dei suoi attaccanti, sia per il modo di coprire l’area di rigore della Juventus. Nella seconda frazione di gara invece, continuando a proporre un gioco molto offensivo, i giocatori del Napoli sono riusciti a trovare le giocate che prediligono e ad arrivare più di una volta al tiro in porta da posizione favorevole (come nella situazione del gol).

situazione di cross del napoli
Cross dal fondo di Hysaj che vede la Juventus compattarsi in area sugli attaccanti del Napoli anche con i centrocampisti, preferendo lasciare spazio per un eventuale tiro dal limite.

Juventus

Nella fase di impostazione bassa tuttavia, i bianconeri provavano comunque a giocare la palla con i difensori, per poi cercare la profondità con dei lanci lunghi (anche per il forte pressing dei partenopei) a sfruttare la fisicità di Mandzukic sulla sinistra o la tecnica di Pjanic sulla trequarti. Nella ripresa hanno cercato di aumentare il possesso con una gestione della palla orizzontale molto bassa, tuttavia il numero di passaggi sbagliati è stato comunque alto per una squadra del livello tecnico della Juventus (18,6% contro il 10% del Napoli, ma con la metà dei passaggi effettuati rispetto alla squadra di Sarri). Dopo il gol del Napoli, l’ingresso in campo di Cuadrado per Lemina non ha aumentato la pericolosità offensiva dei bianconeri, perché contemporaneamente Pjanic è stato spostato da vertice alto a vertice basso, mantenendo il precedente equilibrio.

possesso palla juventus
Nonostante il pressing ultra offensivo del Napoli la Juventus prova ad impostare la manovra dal basso.

 

Fase di non possesso palla

Napoli

Le intenzioni del Napoli in fase di non possesso sono state subito chiare, con un pressing ultra offensivo costante per quasi tutti i 90 minuti, che prevedeva addirittura l’uscita delle 2 mezz’ali sui centrali della Juventus nelle fasi di impostazione che partivano da Buffon. Questa aggressività era chiara anche in fase di transizione negativa, portando una forte pressione in zona palla che ha messo in grande difficoltà lo sviluppo del gioco dei bianconeri. Se saltava questo tipo di pressione alta, i giocatori scappavano nella propria metà campo, disponendosi con un 4-1-4-1 sotto la linea della palla.

fase di non possesso Juventus
In fase di non possesso palla il Napoli alza le aue mezz’ali in pressing anche sui centrali della Juventus.

Juventus

Il baricentro della squadra bianconera è stato molto basso e questo perché in fase di non possesso la Juventus cercava di creare densità nella propria metà campo per poi uscire con continui raddoppi sul portatore di palla. Trovava quindi compattezza tra le 2 linee di centrocampo e difesa abbassando le due ali sulla linea dei centrocampisti schierandosi in una sorta di 4-4-1-1. Nonostante questo Allegri ha organizzato un’uscita di pressing ultra offensivo in fase di impostazione da fondo campo del Napoli, per forzare il rilancio lungo di Rafael.

fase di non possesso Juventus
La Juventus in fase di non possesso aspetta nella propria metà campo stretta e compatta, lasciando spazio al Napoli sulle corsie laterali.

Calci piazzati

L’arbitraggio di Orsato, che ha preferito lasciar giocare nella maggior parte delle situazioni, cercando di non spezzare il gioco, ha fatto sì che non ci siano state molte punizioni (17 in tutto), e nessuna in zona pericolosa. Mentre per quanto riguarda gli schieramenti difensivi delle 2 squadre sui calci d’angolo, la Juventus ha optato per una marcatura a uomo, mentre il Napoli per una marcatura a zona.

Napoli difesa su corner
Il Napoli sui corner a sfavore si dispone con una difesa a zona composta da tutti e 11 i suoi giocatori in campo.

Valutazioni tattiche conclusive

La formazione schierata da Massimiliano Allegri, con Lemina esterno alto a destra e Pjanic trequartista alle spalle di Higuain, lasciava capire che la Juventus non avrebbe sviluppato sicuramente una partita offensiva. Tuttavia non possiamo sapere quanto abbia effettivamente influito poi sulla prestazione espressa il gol realizzato dopo soli 6 minuti di gioco. Quello che è stato chiaro da un punto di vista tattico, è da un lato la sicurezza del Napoli nel proporre i propri principi di gioco e dall’altro l’abnegazione tattica e lo spirito di sacrificio nella fase difensiva di tutti i giocatori della Juventus. Due squadre quindi che sono rimaste entrambe molto corte e strette (25mt di lunghezza media x 35mt di larghezza media), ma che come possiamo vedere dal baricentro medio hanno interpretato in modo completamente differente la gara (sui 58mt quello del Napoli, sui 42mt quello della Juventus).

baricentro Juventus e Napoli durante la gara
Il baricentro medio delle 2 squadre durante l’incontro. (fonte: LegaserieA)

di Marco Pizzichini

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