Tributo al giocatore più titolato al mondo

Quando pensiamo all’appellativo di “calciatore più titolato al mondo” solitamente ci vengono in mente nomi del calibro di Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Ryan Giggs, Paolo Maldini, i quali hanno vinto tutto più volte in carriera. Peccato che la storia ci dica un nome diverso e con tale appellativo, si riferisca ad un difensore brasiliano che si chiama Maxwell Scherrer Cabelino Andrade, meglio conosciuto come Maxwell.

Paese che vai, Maxwell che vince: tributo al giocatore più titolato al mondo

La carriera di Maxwell inizia nel suo paese d’origine: il Brasile. Qui viene tesserato dal Cruzeiro nel 2000, ma non riesce a raccogliere alcuna presenza con la prima squadra. Nel 2001 si trasferisce in Olanda all’Ajax e qui inizia la sua scalata verso il titolo di giocatore più titolato al mondo. Con i lancieri vince 2 campionati, 2 Coppe d’Olanda ed altrettante Supercoppe d’Olanda. La carriera di Maxwell è stata ricchissima di successi, ma è stata caratterizzata anche da un terribile infortunio subito il 21 aprile 2005 mentre indossava la maglia dell’Ajax e stava giocando la semifinale di Coppa dei Paesi Bassi. Maxwell si è rotto completamente il legamento crociato anteriore e da subito si è temuto che non potesse recuperare da questo gravissimo infortunio, dovendo abbandonare anzitempo la sua carriera di calciatore professionista. Per fortuna però, dopo oltre un anno di riabilitazione e recupero, Maxwell torna sui campi di calcio e continua a fornire prestazioni di livello non solo dal punto di vista difensivo (suo ruolo prediletto), ma è in grado anche di segnare gol importanti.

Dopo il grave infortunio si trasferisce all’Inter dove nel corso di tre stagioni vince 3 scudetti e 2 supercoppe italiane. La svolta definitiva della sua carriera però, deve ancora arrivare. Maxwell si trasferisce al Barcellona e qui la sua carriera ha una vera e propria impennata. Vince tutto quello che si può vincere: 2 campionati, 3 Supercoppe di Spagna, 1 Champions League, 2 Supercoppe Europee e 2 Campionati del Mondo per club. Dopo 3 anni al Barcellona, anche a causa del progressivo cambio di gerarchie attuato dal tecnico Guardiola, si trasferisce nella sua ultima squadra per scrivere la Storia ancora una volta. La sua destinazione sarà il ricchissimo PSG. Con il club di Parigi Maxwell vincerà ancora ben 14 trofei in soli 5 anni, seppur tutti in ambito nazionale: 4 campionati, 4 Supercoppe di Francia, 4 Coupe de la Ligue e 3 coppe di Francia, l’ultima conquistata questa stagione in finale contro l’Angers.  A rendere ancora più speciale il momento, il capitano Thiago Silva ha deciso di passare il testimone a Maxwell, che ha quindi avuto l’onore di essere il primo ad alzare al cielo l’ennesimo obiettivo raggiunto dalla squadra parigina.

La strana coppia

Che la carriera del terzino brasiliano sia stata la più vincente di sempre lo dice il numero di trofei vinti, ma se ciò non bastasse c’è anche un risvolto curioso nella storia personale di Maxwell: il suo rapporto quasi fraterno con il compagno Zlatan Ibrahimovic. Sì, proprio Ibra, lo stesso che ieri ha festeggiato la vittoria del suo primo titolo europeo, anche se da spettatore, nella finale dell’Europa League dove il suo Manchester United ha vinto contro l’Ajax. Il rapporto tra Maxwell e Ibrahimovic ha quasi aspetti morbosi. I due giocatori si sono ritrovati a giocare con la stessa maglia quasi per tutta la carriera. È cominciato tutto quando i due, ragazzini, si ritrovano a giocare assieme proprio per i lancieri di Amsterdam e muovono i primi passi nel calcio professionistico in Europa con la squadra olandese. Le strade dei due compagni si dividono nel 2005, quando Ibrahimovic prende la via di Torino e Maxwell resta fermo a causa del suo grave infortunio. Il destino però ha deciso che i due dovranno ritrovarsi e questo succede di lì a poco in Italia, con la maglia dell’Inter. I due restano separati per breve tempo e tornano a giocare assieme nel Barcellona, anche se per una sola stagione. Ibrahimovic si trasferisce al Milan al termine di quella stagione, mentre Maxwell resta nella squadra catalana e vince ogni trofeo che è possibile vincere. Nel 2012 “la strana coppia” si ricongiunge sotto la Torre Eiffel di Parigi e assieme domineranno più volte in terra francese. Non sappiamo cosa succederà nel futuro dei due amici fraterni, quel che è certo è che il loro legame negli anni si è rafforzato andando oltre il campo e non abbiamo motivo di credere ciò non persisterà anche dopo il loro ritiro.

Maxwell il buono

Nonostante il suo ruolo di terzino in difesa possa suggerire un carattere forte e una personalità ruvida in campo, Maxwell ha sempre avuto un temperamento opposto. A conferma di questo ci sono le parole del suo compagno e amico Ibrahimovic. Lo svedese nella sua autobiografia ha raccontato l’incontro con il suo amico e lo ha ricordato, ringraziandolo, per averlo aiutato ad inserirsi nell’ambiente olandese e per avergli fornito assistenza anche economica prima che iniziasse a camminare con le proprie gambe anche fuori dal campo.

Ibrahimovic lo ricorda così: “Sono arrivato ad Amsterdam completamente da solo e ho avuto problemi nel primo mese. Non avevo soldi durante il primo mese all’Ajax, in casa mia non avevo altro che una piccola tv e il letto. Dopo le prime due settimane ho chiamato Maxwell e gli ho detto che avevo dei problemi e non avevo da mangiare. Mi ha risposto “ok, vieni da me”. Mi ha ospitato in casa sua, ho dormito su un materasso per terra, uscivo con lui, mangiavo con lui, ci allenavamo assieme. Dopo un mese ho iniziato a ricevere lo stipendio ed è stato più semplice per me. Maxwell è la persona più gentile del mondo e mi ha salvato”. Certamente Ibrahimovic è un giocatore che di carattere se ne intende parecchio e del quale ci fidiamo.

Il futuro del calciatore più titolato al mondo

E adesso? Che ne sarà di Maxwell? Queste domande hanno una risposta abbastanza precisa: dopo 457 presenze totali, impreziosite da 27 gol, e un palmarès impressionante di 37 titoli nazionali e internazionali, il brasiliano, che ha il contratto in scadenza e ha 35 anni, sembra intenzionato a ritirarsi al termine di questa stagione con il PSG. Ciò nonostante, non è detto che smetta del tutto con il pallone. Si vocifera di un suo ruolo come ambasciatore della squadra francese in giro per il mondo e questo è l’unico titolo che ancora gli manca.

 

di Ruben Cazzola

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