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SERIE A CROTONE SALVEZZA NICOLA /  “Crotone-Torino in bici? È la parte più facile: lo farò con grande piacere, le promesse le mantengo. Sono disposto a fare di tutto per ottenere ciò che voglio, credo proprio che sarà una passeggiata…” Eccola l’ultima sgambatina stagionale di Davide Nicola, che domenica sera ha completato una lunghissima rincorsa portando alla salvezza il suo Crotone. Una vera e propria impresa della truppa rossoblù, in grado con un finale da urlo di cancellare un girone d’andata da incubo. Una remuntada lunga ed a tratti anche insperata, che ha fatto esplodere il pubblico dello ‘Scida’.

Davide Nicola, allenatore Crotone

Davide Nicola, allenatore Crotone

Crotone: all’inferno e ritorno

Appena un anno fa di questi tempi, il Crotone allenato da Juric strappava il pass per la Serie A, vincendo a sorpresa il campionato di B. Una storica promozione, fino a quel momento punto più alto della storia dei ‘pitagorici’. Dopo aver sognato per 42 giornate in cadetteria, la società del patron Vrenna ha dovuto presto fare i conti con la dura realtà. Molti protagonisti di quell’impresa hanno preferito migrare verso altri lidi. Tra questi spicca il nome di Ivan Juric, artefice principe della promozione ed ingolosito da un ritorno al Genoa da allenatore. Via anche i talenti Budimir e Ricci prima dell’annuncio a sorpresa del 23 giugno: Davide Nicola è il nuovo allenatore del Crotone. La notizia non è accolta nel migliore dei modi. Mugugni e malumori accompagnano l’approdo in Calabria del nuovo tecnico. Dalla finestra estiva di trasferimenti non arrivano poi grandissime notizie: dentro i vari Nalini, Simy, Rohden, Rosi ma anche Falcinelli, Trotta e Crisetig. Una vera e propria rivoluzione che però non entusiasma i tifosi. Ad un organico inesperto e ancora tutto da formare si aggiunge anche la grana legata allo ‘Scida’. Lo stadio del Crotone va ristrutturato e la compagine di Nicola è costretta a giocare l’inizio del torneo sul neutro di Pescara. Ai blocchi di partenza i pronostici nefasti si sprecano, e la partenza dei Pitagorici non smentisce gli scettici. 8 sconfitte e soli due pareggi nelle prime 10 giornate, anticipano il primissimo successo in Serie A ottenuto contro il Chievo. Si tratta però solo di una mera illusione. La strada si fa sempre più ripida ed in salita. Il fondo della classifica sembra infatti cucito addosso al Crotone che chiude il girone d’andata con appena 9 punti conquistati che fanno intravedere il baratro della retrocessione.

La pedalata decisiva

I pareggi contro Genoa e Sassuolo, e il netto successo per 4-1 contro l’Empoli non sembrano cambiare il quadro di un girone di ritorno iniziato con 5 KO nelle prime otto. Bisognerà attendere fino al 2 aprile per il cambio di rotta, che piazza gli ‘Squali’ sui binari giusti, quelli che condurranno alla salvezza. Lo storico presidente Raffaele Vrenna presenta le sue dimissioni – a fine marzo – cedendo il timone al fratello Gianni. Per uno strano segno del destino la nuova gestione esordisce immediatamente con le vittorie su Chievo ed Inter. Da questo momento in poi il Crotone andrà al tappeto una sola volta nelle ultime 9 giornate, collezionando la bellezza di 20 punti. Un’impennata di rendimento, che unita alla clamorosa debaclé dell’Empoli, accorcia il gap con la salvezza fino ad annullarlo del tutto nel corso dell’ultima giornata. 3-1 sulla Lazio con le firme di Nalini (2) e Falcinelli. Risultato in cassaforte ed orecchie puntate sulla radiolina sintonizzata a Palermo, dove è di scena proprio l’Empoli. I toscani vanno in doppio svantaggio e a Crotone c’è già aria di impresa. La rete del 2-1 della truppa di Martusciello è solo un’illusione. Allo Scida invece può partire la festa salvezza della banda di Nicola, che completa un’impresa che esalta le qualità umane di un collettivo ancor più di quelle tecniche dei singoli. Come il più classico dei liceali svogliati, il Crotone recupera tutto nell’ultimo mese a disposizione conquistando addirittura più punti della Juventus campione d’Italia. Una salvezza al fotofinish, con appena 34 punti conquistati a fronte dei 39 che servirono lo scorso anno all’Udinese per chiudere in diciassettesima piazza.

Su 3420 minuti (senza recupero) giocati in A, il Crotone è stato per ben 3343 minuti in B. Agli ‘Squali’ sono bastati 77 minuti fuori dalle sabbie mobili per agguantare una salvezza che profuma di storia.

Grande festa a Crotone ma il futuro?

Con ogni probabilità saranno ancora giorni di grande festa in quel di Crotone. Archiviata l’impresa realizzata sarà poi tempo di pensare al futuro. All’orizzonte ecco un paio di nuvoloni da ricacciare al più presto indietro. Il primo riguarda il condottiero Nicola, molto vago nelle risposte sul suo prossimo futuro nel post-partita contro la Lazio. Il secondo invece concerne la rosa dei calabresi, da rifondare quasi in toto vista l’enorme quantità di calciatori in prestito. Il primo fra tutti è il bomber Diego Falcinelli ormai già prontissimo a salutare Crotone per tornare al Sassuolo: “Porterò per sempre nel cuore questa città, tutte le persone che anche per un solo istante mi hanno regalato qualcosa, gli anni passeranno, la distanza magari sarà tanta o magari nulla, magari tornerò ancora qui, chissà. Voi sarete sempre dentro di me e nel mio cuore: dalla prossima settimana prima di dormire a mia figlia racconterò una bellissima favola, nuova, appena scritta, la favola del Crotone e di Crotone”. Parole belle, pesanti e significative, che potrebbero essere copia-incollate per tanti altri ‘eroi’ di questa storica salvezza. Da Falcinelli a Trotta, passando per Crisetig, Capezzi, Rosi e Ferrari. L’asse portante della favola Crotone è destinato – almeno per il momento – all’addio.

Diego Falcinelli

Diego Falcinelli – FOTO: profilo ufficiale Facebook Crotone

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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