Bandiera o banderuola? La carriera di Donnarumma è a un bivio

Micaela Catalano
09/06/2017

Bandiera o banderuola? La carriera di Donnarumma è a un bivio
© Contrataque.it

Donnarumma bandiera / La straordinaria bellezza del calcio non è racchiusa solo in un colpo di tacco smarcante, in un dribbling o in una bella parata. La sua essenza romantica è gelosamente custodita dai tifosi e trova la sua più alta espressione nelle “bandiere”. Ma cosa significa diventare una “bandiera”? Vuol dire essere un uomo prima che un calciatore, legare la propria immagine e la propria carriera ad una sola squadra, giurare fedeltà ad una tifoseria incarnandone i valori, ma soprattutto promettere di resistere di fronte a qualsiasi – folle – promessa economica. Questo lento e attuale galleggiare tra devozione e tentazione è alla base della querelle che ha per protagonista Gianluigi Donnarumma. Il padrone della porta di San Siro, che con Buffon condivide nome e talento, è il portiere titolare del Milan, il 1° minorenne a parare un calcio di rigore in serie A ed  il più giovane – trai pali – a vestire la maglia azzurra. Ma Gigio – che a Luglio sosterrà gli esami di maturità – rischia (si fa per dire) di diventare uno dei portiere più pagati di Europa a soli 19 anni.

Raiola, Donnarumma, il contratto e la deadline fissata dal Milan

In questi giorni, mentre il Milan presenta Musacchio, Kessie e Rodriguez, i suoi tifosi gioiscono a denti stretti, aspettano il 15 giugno – deadline fissata da Fassone  e Mirabelli – attendono la decisione del “nuovo Buffon” e restano “appesi” alle dichiarazioni nebulose di Mino Raiola. Da giugno a fine agosto Mino domina la scena, è la rockstar del calciomercato, rincorso da ogni testata giornalistica, tutti a caccia di una dichiarazione perché un suo sorrisetto può cambiare le sorti di un campionato. Sarà pronto Donnarumma a diventare una bandiera del nuovo Milan cinese? Sarà pronto il Milan a mettergli la fascia al braccio elevandolo a simbolo? In quest’ultimo caso la risposta appare ingiustificatamente scontata. Ingiustificatamente perché nel 2017 i direttori Sportivi e i Presidenti, per deformazione professionale sono portati ad agire in modo freddo, facendo scelte – spesso impopolari – che riempiono le tasche e non gonfiano i sentimenti. In questo caso il Milan si è esposto e ha dato al suo numero 1 il tempo per pensarci su, fino al 15 Giugno. Su di lui sono piombate le più grandi d’Europa, il Real Madrid su tutte. I blancos, per tradizione, vittorie, blasone ed ingaggio sono in grado di far tentennare Donnarumma. Sia chiaro, avere uno stipendio monster, quando si toccano questi livelli, rappresenta la normalità, non c’è nulla di male. “Un calciatore produce un’emozione che è identica a quella di un artista, e nessuno si stupisce che Picasso sia miliardario”, diceva Vittorio Sgarbi al Processo di Biscardi commentando il tema degli ingaggi esorbitanti dei calciatori. Ancora una volta la palla passa nelle mani di Gigio: una bandiera che sventola fiera o che deciderà di far ombra a se stesso?

Di Domenico Marcuccilli

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