Inter, occhi su Skriniar. Tra lo scetticismo generale, ecco il primo rinforzo per Spalletti

Inter, occhi su Skriniar. Tra lo scetticismo generale, ecco il primo rinforzo per Spalletti

Galeotta fu una serata di inizio primavera. Milan Skriniar sarà con ogni probabilità il rinforzo difensivo della nuova Inter di Luciano Spalletti, chiamato a ridare vigore e credibilità al progetto tecnico nerazzurro dopo l’ennesima stagione deludente. “Gli acquisti non vanno sbagliati”, aveva detto in conferenza stampa il tecnico toscano, e proprio in quest’ottica si inseriscono i nomi dei rinforzi sul taccuino della premiata ditta Ausilio-Sabatini. Giovane, promettente, dagli ampi margini di miglioramento, il centrale slovacco è certamente un’ottima opportunità da cogliere in questo calciomercato, nonostante la valutazione (superiore ai 10 milioni di euro) su cui la Sampdoria non sembra disposta a trattare. Il 4 aprile scorso la Sampdoria di Marco Giampaolo espugnava lo stadio Meazza, dando il là alla profonda crisi dell’Inter di Stefano Pioli (nove gare senza successi, un pareggio e otto sconfitte consecutive). Quel giorno i blucerchiati, già abbondantemente salvi e lontani dalla zona calda della classifica, misero in mostra alcuni dei suoi gioielli, tra cui lo stesso Skriniar, classe’95 arrivato nell’inverno 2016 dallo Zilina.

Milan Skriniar, gioiello in vetrina

Forse per via dell’armoniosità dei movimenti della linea difensiva tanto cari al calcio di un maestro come Giampaolo, l’attenzione degli addetti ai lavori nerazzurri, ricadde proprio sullo slovacco, al suo primo campionato da titolare in serie A. Trentacinque presenze bastano e avanzano per confermare quanto di buono si era già intravisto nelle brevi apparizioni della stagione precedente, conclusa con un’espulsione diretta dopo soli 14’ nel match con la Juventus. Assieme al compagno di reparto Silvestre, Skriniar ha formato una delle coppie difensive più affidabili dell’intero campionato, con i numeri che collocano la Sampdoria all’ottavo posto della speciale classifica relativa alla reti subite. Non è un mistero infatti che lo stesso tecnico pescarese non vorrebbe piegarsi alle leggi del mercato e preferirebbe tenere con sé il difensore, logicamente proiettato verso altri lidi dopo l’eccellente stagione disputata. Alla ricerca del profilo giusto da affiancare a Miranda, l’Inter punta forte su Skriniar, forte dei buoni rapporti con il club del presidente Ferrero, disposto anche a inserire alcune contropartite tecniche pur di sistemare il pacchetto arretrato, quello su cui dovrà reggersi il 4-2-3-1 tanto caro a Spalletti. Abile con entrambi i piedi, con una leggera predilezione per il destro aggiungiamo noi, Skriniar riesce indifferentemente ad accorciare sull’avversario diretto alla ricerca dell’anticipo e correre all’indietro in ripiegamento nonostante il fisico imponente. Quasi insuperabile di testa, conosce alla perfezione i movimenti di una linea di difesa a 4, ma deve ancora migliorare in concentrazione e fase di impostazione, dove alle volte esagera avventurandosi in rischiose uscite palla al piede senza copertura alle spalle.

Skriniar, il nome giusto con la benedizione di Spalletti

Sedici presenze con la nazionale slovacca Under 21, con cui è attualmente impegnato nel campionato europeo di categoria, già 7 con la maglia della nazionale maggiore capitanata da Hamsik. Curioso notare come il ct slovacco Kozak lo utilizzi spesso da centrocampista davanti alla difesa, ruolo ricoperto nell’ultima gara di qualificazioni mondiali con la Lituania di qualche giorno fa, ma soprattutto nell’ottavo di finale di Euro 2016 con la Germania. Mossa a sorpresa che rimanda a quella operata qualche anno fa da Roberto Mancini proprio sulla panchina nerazzurra con Chivu, utilizzato come mediano dai piedi buoni vista l’abbondanza in difesa e la contemporanea emergenza a centrocampo. Niente paura, perché comunque vada, non vedremo mai Skriniar in luogo di Gagliardini o Kondogbia, ma soltanto come difensore. Un nome che non scalda certo gli animi dei tifosi, che viste le premesse si attendevano un colpo di spessore, ma rappresenta senza dubbio un rinforzo in linea con le ambizioni di riscatto della proprietà cinese. Spalletti ha dimostrato in tutta la sua carriera di saper migliorare i propri giocatori, proseguendo nel logico percorso di crescita con cui alcuni giovani calciatori sono chiamati a misurarsi. Gli ultimi casi di Rudiger, Emerson e Salah in particolare, sono la conferma della bontà del lavoro svolto dal tecnico di Certaldo assieme al suo staff. A Milano ci si augura si proseguire lungo questo stesso percorso, a patto di avere tempo a disposizione e non sbagliare acquisti.