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Le vie del calciomercato sono infinite, strette e fitte, fino a sfociare in trattative lampo imprevedibili, capaci di stuzzicare la fantasia dei tifosi dopo aver fatto lo stesso con quella dei dirigenti. L’affare che ha portato al ritorno in Italia di Fabio Borini è un vero e proprio blitz notturno condotto in prima persona da Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Milan, probabilmente su indicazione di Vincenzo Montella. Il tecnico rossonero potrebbe aver chiesto ai propri dirigenti un giocatore con caratteristiche ben precise; un elemento giovane, duttile, ma soprattutto voglioso di riscatto. A quel punto, nonostante si fosse a poche ore dalla partenza per il ritiro precampionato con il Sunderland, il ds avrà pensato al suo ex club, da poco retrocesso in Championship. Andato via da rimpianto nell’estate di cinque anni fa, Borini torna in serie A dopo alcune stagioni sfortunate che gli hanno fatto perdere la credibilità accumulata nei pochi mesi trascorsi in Italia con la maglia della Roma, dove agli ordini di Luis Enrique si impose come uno dei più positivi segnando 9 reti in 24 presenze. Esterno d’attacco, seconda punta o centravanti di movimento fastidiosissimo per qualsiasi difensore, Borini è soprattutto un lottatore, uno su cui si può sempre contare, il giocatore di cui ogni allenatore vorrebbe poter disporre. Forgiato dall’esperienza nel settore giovanile del Chelsea, a Cobham ha imparato la cultura del calcio inglese, massima intensità e impegno per il bene della squadra, all’interno della quale ha sempre mostrato di saper dare equilibrio a prescindere dai moduli tattici utilizzati. Nonostante la benedizione di Carlo Ancelotti, il tecnico che lo lanciò in Premier League appena maggiorenne paragonandolo a Pippo Inzaghi, Fabio Borini non ha le stimmate del goleador ma ha dimostrato di vedere benissimo la porta, riuscendo a mantenere la lucidità necessaria nonostante i tanti sforzi profusi in fase di non possesso.

Borini, una vera occasione low cost

Sembrava uno dei punti fissi della Roma quando Walter Sabatini lo cedette al Liverpool per una cifra complessiva vicina ai 15 milioni di euro (soltanto un mese prima il club giallorosso si era aggiudicato il suo cartellino alle buste nel duello con il Parma per 5,3 milioni). Incroci di mercato appunto, capaci di stravolgere equilibri consolidati, regalando epiloghi inaspettati. Far parte del nuovo e affascinante progetto del Liverpool di Brendan Rodgers, suo ex allenatore ai tempi della storica promozione dello Swansea in Premier, rappresentava evidentemente una sfida stimolante per il classe ’91, obbligandolo al tempo stesso ad alzare il livello delle sue prestazioni con l’obiettivo di vincere la concorrenza di giocatori del calibro di Suarez, Sturridge o Carroll. Più volte frenato da qualche infortunio di troppo, Borini non è riuscito suo malgrado a trovare la continuità necessaria nella sua esperienza a Liverpool, nonostante il vano tentativo di riconquistare la fiducia del tecnico nord irlandese nel corso della stagione 2014/2015 (trascorsa tra panchina e tribuna, conclusa con 12 presenze e un gol). A quel punto ecco il ritorno al Sunderland, dove era stato protagonista nel 2013/2014 con 7 reti in 32 presenze. Il resto è storia recente, con i Black Cats retrocessi in Championship e Borini costretto a rivedere il proprio futuro, in cerca di una nuova chance da cui ripartire. Il Milan ha chiuso l’affare versando 6 milioni di euro nelle case della società inglese, un accordo che prevede anche eventuali bonus e con una formula che deve ancora essere perfezionata (si parla di prestito con obbligo di riscatto). Per lui un ingaggio Nelle ultime notizie calciomercato il nome dell’attaccante non era stato inserito in nessuna trattativa, ma ora Montella avrà a disposizione un giocatore moderno. Se in condizione fisica e mentale, Fabio Borini può rappresentare una preziosa risorsa tattica ed un elemento in grado di essere incisivo anche a gara in corso, utile a modificare lo schieramento in campo. Reduce da più di cinquanta partite negli ultimi due anni con il Sunderland, l’ex Roma potrebbe rivelarsi un affare low cost alquanto redditizio.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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