Skip to main content

Anni fa, poco dopo il suo arrivo al Milan, Alexandre Pato fu ovviamente protagonista di svariate interviste con i media nazionali. L’attaccante brasiliano rappresentava il futuro, prima che i tanti problemi fisici e un rendimento non troppo continuo lo portassero in lidi calcistici meno appetitosi anche se più ricchi. Temuto e rispettato dalle difese avversarie nonostante la giovane età, palesava il suo talento ove possibile, ovviamente nelle fasi offensive del gioco. In particolare, in un’intervista condotta dal giornalista Carlo Pellegatti, a Pato fu chiesto espressamente di indicare il difensore che più di tutti lo aveva fatto soffrire in marcatura. In un’epoca di grandi centrali, rocciosi e dunque spigolosi per chiunque, il brasiliano tira fuori dal cilindro il nome di Fabiano Santacroce, giovane difensore del Napoli. Un momento di gloria importante per un astro nascente del pallone che navigando per mari insidiosi deve aver perso la rotta di casa. Whellington Fabiano Santacroce è italiano ma nasce a Camacari, in Brasile. Sin dalla tenera età però si trasferisce in Brianza. Il suo sogno, come quello di molti altri bambini, è quello di fare il calciatore. O meglio, non solo: Santacroce infatti si diletta anche nelle attività cinematografiche, addirittura apparendo in un videoclip di Zucchero e partecipando al film Luna e l’altra. Nonostante il sangue carioca, comunque, Santacroce non pare essere funambolico. Ergo, meglio concentrarsi sui ruoli difensivi. La prima grande occasione, dopo un po’ di gavetta giovanile, arriva con il Como: la squadra lombarda lo accoglie tra le sue braccia nella stagione 2004-2005, in Serie C1. Peccato però il club fallisca, lasciando appiedato il ragazzo.

A prendersi cura del calciatore è il Brescia. Con le Rondinelle, a 19 anni, Santacroce esordisce in Serie B nel 2006-2007. Nella stagione successiva diventa un titolare del club, con prestazioni di buonissimo impatto e molte squadre, inevitabilmente, si accorgono di lui. Quella che mostra maggiore interesse per il ragazzo è il Napoli, club che gli darà grande visibilità nel momento migliore della sua carriera. Gli azzurri avevano stretto una grossa relazione di mercato con il club lombardo: precedentemente, infatti, erano arrivati al San Paolo anche Marek Hamsik e Daniele Mannini. Dopo una breve trattativa, nel mercato di gennaio anche Santacroce diventa un calciatore del Napoli, con i partenopei che sborsano quasi 6 milioni di euro per il difensore. Ad appena 21 anni ecco l’esordio in Serie A. Nella gara contro l’Udinese Santacroce mette in scena il meglio del repertorio: velocità, ottimo senso della posizione. Soprattutto, una bravura nell’anticipo che rende i movimenti di ogni attaccante decisamente leggibili. Reja, tecnico azzurro, conquistato dall’atteggiamento del ragazzo lo promuove immediatamente titolare nella sua difesa a tre. Non è un caso che, proprio in quel periodo, arrivi anche la prima e unica convocazione in Nazionale: Lippi lo chiama per gli impegni contro Bulgaria e Montenegro ma il ragazzo non ha la fortuna di scendere in campo.

Fabiano Santacroce: attenzione, fragile!

Difensore completo sia come centrale che come terzino, Santacroce sembra dunque rappresentare il futuro del calcio italiano: i paragoni importanti si sprecano, le promesse pure. Purtroppo per lui, però, dalla stagione 2009-2010 inizierà un calvario fisico che distruggerà qualsiasi ambizione.

fabiano santacroce

FOTO: Wikipedia

Nella gara contro l’Inter del settembre 2009 Santacroce si procura un danno al menisco esterno del ginocchio destro. Un infortunio di per se non drammatico che però lo tiene lontano dal campo per qualche mese. La sfortuna – che a differenza della sua più nobile amica pare vederci benissimo – si accanisce sul ragazzo: nel gennaio 2010, durante il recupero del precedente infortunio, stavolta è il menisco mediale del ginocchio sinistro a venir lesionato. Complessivamente, Santacroce starà lontano dal campo per ben 7 mesi. Lo stesso calciatore descrive quei momenti in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport l’anno scorso: “Era un buon periodo ma poi l’infortunio mi ha tagliato le gambe. Nulla di particolare, ma per forzare il rientro feci peggio”.

Come testimoniato dall’ex azzurro, il doppio infortunio decretò in pratica la fine del suo “push”. Il Napoli ritrova stabilità con il cambio di allenatore e Santacroce nella stagione successiva trova poco spazio, giocando solo 14 volte. Mazzarri non sembra vederlo molto e così il difensore prova a ripartire da un’altra squadra, il Parma. Dopo un prestito con diritto di riscatto i ducali acquisiranno nel corso delle due stagioni successive il cartellino del calciatore, mandandolo però in Serie B per trovare minutaggio. Un’esperienza non troppo positiva, anche per via dei precedenti problemi fisici: “Nel 2013, dopo la stagione in B a Padova, mi resi conto di dover recuperare potenza muscolare e mi chiusi in palestra per tre mesi”Anche il Parma, però, fallisce. Santacroce si ritrova ancora una volta senza squadra. Stavolta in maniera permanente: a parte qualche cortesia di squadre cadette, per lui non sembra esserci spazio. “Stavo bene e feci bene, anche in partite importanti. Poi il fallimento. Da qualche settimana sono ospite del Modena: sveglia alle 7:30, arrivo in città, allenamento, poi pranzo in autogrill e vado a Mantova, dove lavoro per conto mio con un preparatore”. Santacroce resta inevitabilmente legato a Napoli, sia a livello di città che di squadra, tanto da aver sposato una ragazza campana. “Seguo soltanto il Napoli, poi zero partite. Addirittura mi proposi al Napoli in prima persona, senza successo. Gli dissi che venivo a giocare gratis e che se le cose fossero andate bene avremmo parlato di un contratto”.

Nonostante il periodo buio e un’inattività quasi costante, a 30 anni Fabiano Santacroce è convinto di poter fare ancora qualcosa di buono. “Sono sicuro di riuscire a dimostrare di non essere finito. In tanti pensano che l’infortunio mi abbia segnato ma io sto benissimo, in gran forma, e sono convinto di poter tornare ad alti livelli. Voglio tornare in cima. E ci tornerò”. In effetti a gennaio del 2017 il ragazzo è riuscito a trovare squadra, precisamente ancora in Campania: ha sposato infatti la causa della Juve Stabia, club militante il Lega Pro. E allora in bocca al lupo Fabiano, che il tuo talento possa tornare a splendere senza creare un Pato-bis. Con qualche anno di ritardo.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

Lascia una risposta