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“Credere alla fortuna è cosa pazza: aspetta pur che poi si pieghi e chini”, affermava Lorenzo De’ Medici. Amante molto instabile, che spesso salta da un letto all’altro con leggiadria. L’anno scorso potrebbe essere stato il turno del Crotone, a livello calcistico: il club calabrese, alla prima esperienza in Serie A, si è salvato puntando soprattutto su un rush finale da top team, su una grinta encomiabile ma anche sulle disgrazie altrui, con l’Empoli che ha messo a punto un vero e proprio suicidio sportivo che ha causato la retrocessione in Serie B. In Serie A è invece rimasto il Crotone, che però si ritrova di fronte ad una stagione dalle forte tinte melodrammatiche: tecnico, squadra e società sapranno allestire un altro miracolo? Oppure quella dello scorso campionato è stata solo una splendida illusione?

Fare la storia e poi ripeterla: il Crotone può salvarsi anche quest’anno?

Le premesse, in verità, sembrano confusionarie. Nicola è rimasto, la società è sempre la stessa. La squadra, però, rischia di cambiare tanto poiché l’anno scorso era stata costruita quasi esclusivamente con prestiti dalle altre compagini. Solo per fare alcuni esempi, il Crotone ha già perso – con pochissime possibilità di ritorno – i vari Crisetig (tornato al Bologna), Ferrari (acquistato l’anno scorso dal Sassuolo) e Falcinelli. Un percorso che ha rischiato di fare anche Marcello Trotta, il quale però è voluto tornare per un altro anno in Calabria al fine di collezionare minuti e, si spera, gol. Il ritorno di Budimir sa molto di operazione nostalgica, così come l’approdo di una delle tante promesse mancate ex Inter come Davide Faraoni.

Presentazione Cabrera – FOTO: Crotone FC

Sia chiaro: il Crotone in attivo non si sta muovendo male. Per la difesa è arrivato un ragazzo talentuoso come Cabrera mentre a centrocampo è stato preso un esterno di discreta fattura come Kragl, insieme ad un veterano del campionato italiano come Mariano Izco. Nonostante questi sforzi, però, la squadra del Crotone sembra ancora incompleta e, soprattutto, impoverita rispetto all’anno scorso: l’unica che la buttava dentro con una certa costanza è andato via, la difesa offre ampie incognite e probabilmente si ricorrerà a qualche colpo dell’ultimo secondo di mercato per ovviare alle mancanze. C’è tempo per operare ma, allo stato attuale delle cose, il Crotone potrebbe essere costretto a rifare i salti mortali come l’anno scorso per salvarsi.
Il problema vero, semmai, è che in questa stagione le cose potrebbero risultare subito ampiamente differenti: le altre neopromosse si sono rinforzate in maniera egregia e la grinta di un gruppo sfaldato rispetto a quello dell’annata scorsa potrebbe esser venuta meno. Inoltre, dando per scontato per un attimo che il Crotone possa arrivare a giocarsi la salvezza all’ultima giornata, sarebbe poi costretto ad affrontare il Napoli in casa, con gli azzurri che potrebbero risultare ancora in lizza per discorsi di altissima classifica.

La domanda fondamentale

Ed è qui che si pone la questione decisiva: quella dell’anno scorso è stata solo una bellissima favola o il potere del Crotone sarà effettivamente quello di mostrare una sorta di programmazione, composta da tanti giovani giocatori disposti a dare la pelle per ottenere risultati? Una domanda a cui, ovviamente, adesso non si può dare risposta, almeno fino a quando non sarà il campo a parlare. Ma la fortuna, dicevamo, è un’amante che sa essere anche cattiva. Meglio non inimicarla ma nemmeno prenderla troppo sul serio, quando si vuole provare a guardare al futuro

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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