ECA, questa sconosciuta: cos’è, cosa fa e chi vi partecipa

L’elezione di Andrea Agnelli come presidente della European Club Association (ECA) del 5 settembre ha acceso i riflettori su questo organismo che tuttavia rimane poco conosciuto al pubblico calcistico. Cerchiamo, quindi, di spiegare cos’è, chi compone e quali sono i compiti e gli obiettivi della ECA.

ECA: di cosa stiamo parlando?

La European Club Association è un organo calcistico indipendente nato nel 2008 per sostituire il G-14 che raggruppava le 18 squadre più titolate a livello europeo e nazionale dei maggiori campionati continentali: italiano, spagnolo, inglese, tedesco, francese, olandese e portoghese. La ECA così come il G-14 è una libera associazione riconosciuta ufficialmente sia dalla UEFA che dalla FIFA che regola i rapporti tra i club privati e le istituzioni nazionali e internazionali del calcio.

Chi vi partecipa

Rispetto al precedente G-14 la ECA raggruppa tra le sue fila 106 membri ordinari e 114 associati per un totale di 220. La formula prevede che ciascuna delle 53 leghe calcistiche europee nazionali sia presente con almeno un club. I 106 membri ordinari vengono scelti ogni due anni in base al ranking UEFA per nazioni.

Per esempio attualmente il calcio italiano si vede rappresentato da Juventus, Milan, Inter, Fiorentina, Napoli e Lazio come membri ordinari e Udinese, Roma e Sampdoria come membri associati. Ma nel board sono presenti tutti i club più prestigiosi dal Barcellona al Real Madrid, dal Manchester United al Liverpool, dal Paris Saint-Germain al Bayern Monaco.

Cosa ha fatto

Il G-14 era nato principalmente per riuscire a tutelare legalmente e, quindi, economicamente, i club dagli infortuni subiti dai giocatori durante le partite in nazionale. Dopo il rifiuto iniziale nel 2004 da parte della FIFA di Sepp Blatter di qualsiasi tipo di risarcimento e la conseguente denuncia del G-14 che nel 2005 portò la FIFA in tribunale, nel 2008 si venne a un accordo secondo cui la FIFA avrebbe concesso una parte dei risarcimenti richiesti a condizione che il G-14 si sciogliesse. Cosa avvenuta anche se ha portato alla formazione di un’associazione ancora più potente. La ECA dal 2008 in poi è riuscita a ottenere dalla UEFA un conguaglio quadriennale derivato dagli introiti dell’Europeo. La UEFA versa all’associazione all’incirca 4.000 al giorno per ogni giocatore impiegato che fa parte delle rose dei club associati. Inoltre la ECA ha un impatto importante in fase di stilatura del calendario calcistico internazionale per esempio nella definizione delle finestre periodiche delle nazionali e per l’ammontare dei match amichevoli per quest’ultime.

Cosa vuole fare

Oltre ad avere un ruolo sempre più centrale nelle politiche calcistiche internazionali la ECA sta sviluppando vari programmi educativi che puntano alla formazione di una classe dirigente calcistica sempre più aggiornata e professionalizzata. Il Club Management Programme (CMP) attraverso lo scambio di informazioni e metodologie dei vari club prevede l’organizzazione di vari seminari in tutta Europa tenuti da professori universitari e professionisti del settore. Inoltre attraverso varie pubblicazioni la ECA si ripromette di monitorare l’evoluzione del settore calcistico nel vecchio continente, dal punto di vista legale a quello sui settori giovanili, dal mercato al calcio femminile fino alla pubblicazione annuale della Club Management Guide, una sorta di vademecum per la gestione sportiva e finanziaria dei club calcistici.

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