Milan con la difesa a tre: che fine fa Suso?

Come annunciato da Montella nelle ultime conferenze stampa, il Milan anti Austria Vienna vedrà la comparsa della difesa a tre. Di conseguenza il modulo su cui dovrebbe vertere il mister rossonero è il 3-5-2, dato che il 3-4-3 è attualmente solo una suggestione. Tale schieramento è adottato per esaltare l’impostazione difensiva e per permettere ai due laterali di difesa di rendere al meglio in base alle loro determinate caratteristiche tecnico-tattiche. Rodriguez e Conti infatti hanno dichiarato di trovarsi meglio in fase di spinta che in quella difensiva, e se l’ex Atalanta ha già giocato anno scorso con Gasperini in quella posizione, per lo svizzero sarebbe una piccola novità. Intanto però si vorrà capire come impostare il lavoro degli attaccanti e, soprattutto, decidere quali saranno. Dato che difficilmente si può adattare in attacco un trequartista e ancor meno un’ala, il Milan dovrebbe puntare solo su due dei tre bomber a disposizione di Montella. Quindi l’interrogativo del giorno è: che fine farà Suso ?

Meglio la qualità o l’idealismo ?

Più con la viola che con la Samp Montella ha eletto il 3-5-2 a modulo standard, e che lo scorso anno i rossoneri si siano schierati sempre con un 4-3-3 era solo frutto del caso. O meglio, viste le condizione tecniche della rosa, non c’era la sicurezza necessaria per un modulo delicato come quello con i tre difensori. Ora invece c’è un trio di nomi importante: Musacchio, Romagnoli e Bonucci, gente che della qualità di palleggio ha fatto un proprio punto di forza nel corso della carriera. Quindi il piano dell’allenatore napoletano consisterebbe nell’affidarsi maggiormente alle capacità di impostazione della difesa piuttosto che contare sulla gestione del gioco ad opera dei centrocampisti. Eppure in questa scelta tattica innovativa c’è da considerare la modifica del ruolo degli esterni e soprattutto dell’attacco, formato non più da uno ma da due uomini. Indiscutibile la tecnica del reparto arretrato, il Milan dovrà dunque rinunciare a uno fra Suso e Calhanoglu, dato che Bonaventura è palesemente considerato intoccabile. L’interrogativo era già emerso ad inizio agosto quando in molti si domandavano se Suso non fosse il vero indiziato a finire in panchina dato che come si è poi dimostrato, sarà Calhanoglu a fare la mezz’ala, o in generale, l’interno di centrocampo. Evidentemente Montella potrebbe favorire la sua idea di base (il 3-5-2 fiorentino) alle caratteristiche tecnicamente superlative dello spagnolo Suso, il vero leader offensivo del Milan nella scorsa stagione.

Quoque tu Suso

Sarebbe un vero peccato se Suso dovesse finire in panchina: non c’è giocatore nella rosa rossonera che meriti più di lui un posto da titolare. Arrivato al Milan nel 2015 dal Liverpool per circa un milione e mezzo di euro, in Inghilterra aveva stentato a esplodere. In Italia le cose non sono andate bene fino al prestito al Genoa, quando per sei mesi giocò al Ferraris insieme a Niang salvo poi tornare a Milanello. La scorsa annata Suso ha totalizzato 34 partite su 38 realizzando sette reti di cui due nel derby d’andata. Montella fin dall’inizio aveva scelto di puntare sullo spagnolo vista la necessità di avere un esterno destro con quelle caratteristiche e l’ex Liverpool gli ha ripagato la fiducia. Lo spagnolo calcia benissimo di sinistro, un po’ meno col destro; i dribbling effettuati sono la sagra dell’imprevedibilità nonché un inno all’equilibrismo, e non è un caso che quest’anno Roma e Tottenham si erano interessate a lui. Tornando al suo utilizzo attuale, lo spagnolo potrebbe in realtà giocare come seconda punta se si modifica la posizione iniziale dei due attaccanti: in pratica il rossonero giocherebbe alle spalle dell’unico attaccante. Certo è difficile vederlo rendere come da esterno ma anche in attacco, seppur sacrificato, può dimostrarsi un valore aggiunto. Suso predilige avere il pallone sui piedi e non sulla profondità, quindi Kalinic ( o Silva o Cutrone) può sperare in qualitativi uno-due sia dentro che fuori area. Insomma Suso può stare anche vicino all’attaccante se i palloni che può giocare devono essere validi e non banali cross: il 3-5-2 impostato per attaccare è un modulo che richiede precisione e un giro palla veloce. Tuttavia sembra proprio che lo spagnolo in questo schieramento difficilmente potrebbe avere un ruolo valido come quello che occupa ora sulla fascia, ma in ogni caso Montella vicino ad una delle tre punte, anche se forse è più un’ipotesi suggestiva che un’affermazione tattica.

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