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Al fischio finale di Roma-Atletico Madrid i tifosi si sono guardati intorno con occhi sbigottiti, cercando sguardi simili ai loro. C’era una strana sensazione all’Olimpico ieri, eppure doveva essere una serata di festa. I giallorossi non hanno affatto giocato bene contro l’Atletico e l’esordio in Champions di Di Francesco è sembrato per certi versi più un tiro al bersaglio che una partita di calcio. Poi la squadra ha salutato la curva con i suoi sostenitori e gli applausi erano tutti per lui, Alisson Becker. Insieme a Saul Niguez il portiere brasiliano è stato il migliore in campo, tenendo i suoi a galla per tutto il secondo tempo e diventando per alcuni tratti della gara il vero gioco della Roma. L’estremo difensore giallorosso ha giocato una gran quantità di palloni sbagliando poco o nulla, dimostrandosi preciso anche nei rinvii sul lungo e offrendosi costantemente come vertice per il giro palla difensivo. Contro Griezmann e soci Alisson si è conquistato il cuore dei tifosi romanisti che non si aspettavano tanta capacità dal portiere brasiliano, al secondo anno nella Capitale.

Alisson Becker, il portiere moderno

Alisson, classe ’92,  è giunto a Roma la scorsa stagione dopo esser stato notato nella Copa America del 2016 giocata  da titolare nella nazionale verde oro. Tuttavia la Roma lo seguiva già dai tempi dell’under 21 brasiliana e superando la concorrenza di alcuni club lo ha portato a Trigoria pagandolo 8 milioni. Con Spalletti ha perso il ballottaggio nei confronti del più noto Szczesny, venendo relegato fisso in panchina ma giocando spesso titolare in Europa League. Proprio nella competizione europea il brasiliano si è messo in mostra con alcune ottime parate, e già in certi match aveva offerto deliziose giocate di piede: Alisson è un portiere moderno, bravissimo nel giocare il pallone e con una reattività di alto livello. Gli unici difetti dell’ex International sono le uscite nel cuore dell’area, cruccio suo come per molti altri colleghi. Ieri sera ha compiuto almeno 4 parate fondamentali di cui alcune, tipo quelle su Vietto e Griezmann, avevano già fatto urlare al gol i tifosi ospiti. Paradossalmente il numero uno della Roma ha esordito in questa stagione in Serie A e solo grazie all’addio di Szczesny, passato alla Juve; Di Francesco lo ha così eletto titolare e ha deciso di puntare su di lui. Alisson ha un fisico molto possente e quello che ha rapito i tifosi giallorossi è il senso di sicurezza che ha trasmesso ai suoi compagni, imbambolati  dal dinamismo dei giocatori di Simeone. Proprio il tecnico argentino, tra l’altro grande ex della Lazio, ha fatto i complimenti a fine partita al portiere brasiliano che ha tenuto in piedi lo 0-0 fino al fischio finale. Le parate di Alisson costringono Di Francesco a lavorare su certe defaillances difensive che ieri hanno messo a repentaglio più volte il risultato: il portiere con l’Atletico ha fatto una grande partita ma non potrà tenere la saracinesca abbassata per tutto il campionato. Intanto applausi per lui, autentico salvatore della Roma in una serata in cui il pareggio a reti bianche ha del miracoloso.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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