Da titolare per caso a eroe: l’incredibile ascesa di Strakosha

Da titolare per caso a eroe: l’incredibile ascesa di Strakosha
FONTE @Official SSLazio

Minuto 95 di Juventus-Lazio. Thomas Strakosha respinge il rigore di Dybala e consegna alla Lazio una vittoria storica. L’estremo difensore albanese è quell’eroe inatteso, che non ti aspetti, in una serata a dir poco magica per la squadra di Simone Inzaghi, che viola l’Allianz Stadium. Probabilmente non si esagera se si dice che il portiere dei biancocelesti ieri è ufficialmente diventato grande.

DA SALERNO A SAN SIRO: STRAKOSHA TITOLARE PER CASO

Eppure soltanto un anno e mezzo fa il numero uno della Lazio faceva difficoltà a giocare in quel di Salerno, dove era stato mandato per farsi le ossa. In Campania 11 partite, senza nemmeno impressionare più di tanto. E l’anno scorso, nelle gerarchie di Simone Inzaghi, era il terzo dietro Marchetti e Vargic. Eppure è il 21 settembre 2016, quando, a causa di un fastidio al polpaccio di Marchetti, Strakosha esordisce in Serie A. E il palcoscenico non è certo uno qualsiasi, in quanto si gioca a San Siro contro il Milan. L’albanese sembra insicuro, ma questo è lo scotto del debutto. Pian piano Thomas cresce e Inzaghi è il primo a crederci. Arrivano prestazioni e parate importanti, come quelle nel derby. Quest’estate la Lazio decide di puntare su di lui, affidandogli il ruolo di titolare. Una scelta che è stata ripagata in pieno.

STRAKOSHA EROE ALL’ALLIANZ

Il resto è storia recente. Una Supercoppa vinta, con quella parata a inizio partita su Cuadrado, che, con il senno di poi, è stata decisiva. Strakosha cresce e matura di partita in partita. Ieri quella piccola sciocchezza su Higuain sarebbe potuta costare caro, ma la fortuna, vestita sotto forma di traversa, lo ha aiutato. E lui l’ha come voluta ringraziare. con una parata super proprio sull’argentino, ma soprattutto respingendo il rigore di Dybala all’ultimo secondo. L’albanese, come detto, è una sorta di eroe inatteso. Un po’ come Inzaghi. Entrambi si sono presi la scena in silenzio, con umiltà, costanza e lavoro. E forse, quell’abbraccio tra i due a fine partita, sta a significare proprio questo. Eroi inattesi pronti a far volare la Lazio ancora più in alto.

 

Copyright Image: ABContents