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La determinante doppia sfida dell’Italia contro la Svezia si avvicina: domani gli azzurri giocheranno fuori casa la prima partita, per poi scendere in campo a San Siro il 13 novembre (si spera in tranquillità). La Nazionale tutta è davanti a un bivio importantissimo e, inevitabilmente, a fare la differenza dovrà essere sopratutto il reparto offensivo. I calciatori convocati da Ventura vivono momenti diametralmente opposti l’uno rispetto agli altri e vale la pena, dunque, analizzare la situazione di tutti gli attaccanti che l’Italia potrà schierare potenzialmente in queste due partite, compresi gli esterni più offensivi o che giocano per l’appunto più avanzati nelle loro squadre di club.

Come stanno (fisicamente e mentalmente) gli attaccanti dell’Italia

Lorenzo Insigne

Iniziamo con il folletto napoletano, praticamente sempre impiegato da Sarri in stagione e autore di un inizio di campionato abbastanza positivo. Sicuramente Insigne non ha perso smalto rispetto alle ultime prestazioni: il napoletano è preciso nel sacrificio difensivo come decisivo nell’ultimo passaggio e funambolico nella conclusione. Ironia della sorte, però, pur essendo probabilmente il più dotato tecnicamente tra gli uomini offensivi sarà spedito in panchina da Ventura, almeno nella gara d’andata: il tecnico è infatti orientato a riportare in auge il 3-5-2 della precedente gestione, con Insigne che sarebbe dunque sacrificato ed eventualmente fatto entrare a partita in corso. Per  adesso, i numeri restano buoni: 6 reti tra campionato e Champions League in 18 partite giocate.

Stephan El Shaarawy

Dopo anni di oblio il giovane Faraone si sta finalmente riportando ai livelli di inizio carriera. L’ex Milan sembra aver già conquistato Di Francesco e i risultati si stanno vedendo soprattutto nelle ultime gare. Anche per lui, nonostante il ruolo da esterno, i numeri non piangono: in 13 gare sono arrivati 5 gol ufficiali, peraltro quasi tutti determinanti. Come Insigne, però, anche El Shaarawy partirà quasi certamente come sostituto, con Ventura che sugli esterni preferirà probabilmente Candreva e uno tra Darmian e Spinazzola. La cosa più importante però è che il ragazzo abbia ritrovato una continuità che sembrava ormai persa: pare evidente, dunque, che le chance in Nazionale e con il club non mancheranno di certo.

Federico Bernardeschi

Tra gli esterni offensivi è forse quello che sta facendo più fatica. Allegri sta centellinando il suo inserimento alla Juventus per non bruciarlo, d’altro canto Bernardeschi è un talento puro – anche se un po’ troppo testardo, a volte, nelle azioni personali – e si è già ritagliato uno spazio con la Vecchia Signora: 2 reti in 13 presenze sembrano poche ma va considerato il fatto che Bernardeschi abbia giocato in effetti quasi sempre solo spezzoni di gara. Così come per i suoi colleghi citati in precedenza, comunque, anche per lui aleggia lo spettro della panchina almeno nella prima gara. Anche lui, però, rappresenta una valida alternativa a partita in corso.

Andrea Belotti, attaccante della Nazionale, foto calciomercato.com

Andrea Belotti

Qualcuno potrebbe storcere il naso ma non temiamo nulla dicendo che, almeno per adesso, Belotti è la sorpresa negativa stagionale tra gli attaccanti azzurri. L’anno scorso un’infinità di gol, quest’anno molti infortuni e una stagione che non sembra decollare, nella quale per ora ha collezionato soltanto 5 reti in 10 partite. Numeri molto inferiori rispetto agli standard dell’anno scorso, seppur lontani dall’essere considerati tragici. La sua convocazione stavolta è stata in dubbio per via dell’infortunio e sembra evidente che il ragazzo non abbia ancora i 90′ nelle gambe. L’idea di Ventura era quella di farlo partire dalla panchina in Svezia ma l’infortunio di Zaza potrebbe cambiare l’ordine delle cose.

Eder

Veniamo al primo dei due grandi punti interrogativi disegnati dai tifosi di tutta Italia. Molti restano non convinti della scelta di convocare Eder: stiamo parlando di una riserva che, fino ad ora, ha giocato poco e segnato solo una rete, quella del pareggio contro il Torino nell’ultimo turno di campionato. Il giocatore, fresco di rinnovo con l’Inter, rappresenta però per Ventura quello che già rappresentava per Conte: un giocatore tatticamente molto utile, in grado di svolgere un grande pressing offensivo e di giocare a sostegno della prima punta con grande applicazione. Proprio per questi motivi probabilmente sarà lui a giocare vicino a Immobile nella prima gara contro la Svezia, nel caso in cui Zaza dovesse dare forfait.

Manolo Gabbiadini

Punto interrogativo numero due. Dopo il suo addio a Napoli nello scorso gennaio si pensava che all’estero potesse esplodere definitivamente. Le cose col Southampton sono iniziate anche bene, poi però sono arrivate molte panchine e in generale le prestazioni di Gabbiadini appaiono molto discontinue e sporadiche, così come i gol. Per intenderci, finora l’ex Sampdoria ha segnato 3 gol in 11 partite giocate, non proprio un bottino da punta. L’unica garanza che Gabbiadini può dare a Ventura in questo momento è quella di stampo balistico: punizioni, tiri dalla distanza, insomma soluzioni che possano sorprendere i portiere avversari nei momenti di poco gioco o evidente difficoltà generale. Nelle gerarchie della Nazionale, però, in questo momento è certamente l’ultima alternativa.

Simone Zaza

Il grande ritorno in attacco di queste convocazioni. Il pessimo ricordo del rigore sbagliato contro la Germania sembra ormai sbiadito e i gol siglati con il Valencia lo stanno aiutando a farsi “perdonare” dagli italiani. In questo momento Zaza è letteralmente on fire: 9 reti in 11 gare, record frantumati uno dopo l’altro e una rinnovata consapevolezza del proprio valore. Ritrovare la Nazionale era scontato e Ventura mantiene ancora l’intenzione di poterlo schierare dall’inizio contro la Svezia. Il ginocchio sembra però dare problemi: più probabile, a questo punto, che il C.T. decida di utilizzare l’arma del momento soltanto nella partita di ritorno.

Ciro Immobile, Italia - Fonte: Nazionale Italiana Twitter account

Ciro Immobile, Italia – Fonte: Nazionale Italiana Twitter account

Ciro Immobile

Meglio di Zaza – per ora – c’è solo Ciro Immobile: leader della Scarpa d’Oro con la media stratosferica di 18 gol in 15 partite con la maglia della Lazio, probabilmente Immobile è l’attaccante più forte e in forma del mondo in questo momento. Titolare inamovibile in entrambe le gare, dovrà essere in grado di scardinare la difesa molto fisica (ma anche estremamente lenta) della Svezia. Ventura si affida a lui per andare ai Mondiali e per Immobile si sta dunque profilando il primo, vero bivio della stagione: se ne uscisse rinforzato, l’attaccante napoletano vedrebbe il suo status arrivare alle stelle, con tutto ciò che probabilmente si rifletterà anche nel prossimo mercato estivo.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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