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“A volte e meglio farsi gli affari propri”. Deve essere stata questa la prima considerazione di migliaia di sportivi all’annuncio sbagliato da parte della Nike circa il passaggio di Coutinho dal Liverpool al Barcellona. Una gaffe clamorosa e storica che ha mandato su tutte le furie la dirigenza del Liverpool, che in questi giorni aveva ribadito più volte la scelta di confermare il talento brasiliano in squadra ancora per molto tempo. Invece, il marchio americano sponsor sia del giocatore che del club catalano ha deciso di fare di testa propria buttando benzina su un fuoco apparentemente spento. Con il calciomercato alle porte non è impossibile pensare Coutinho realmente in maglia blaugrana nei prossimi giorni, visto che all’annuncio di Nike si è unito – in qualità di ulteriore indizio – l’indiscrezione del Mundo Deportivo secondo cui il giocatore dei Reds starebbe cercando casa a Barcellona. Di conseguenza sono arrivate scuse ed annessa cancellazione dell’annuncio sul sito del marchio americano in cui si leggeva “Philippe Coutinho è pronto ad accendere il Camp Nou, compra il tuo kit personalizzato del Barcellona 2017/18 personalizzato col nome del Mago“. Insomma, un bel casino. Klopp ha affermato senza mezzi termini di non essere interessato alla cosa, ma il dubbio che sotto traccia ci sia effettivamente qualcosa di concreto e che la gaffe della Nike non sia stato soltanto un errore sta diventando reale in molti. Eppure non è la prima volta che accadono situazioni del genere, o meglio, che gli sponsor tecnici arrechino danno ai giocatori o alle singole società; in questo caso il Liverpool può ritenersi il club leso, dato che il Barcellona non aspetta altro che vedere Coutinho con la propria maglia e potrebbe sfruttare la pressione mediatica creata dall’errore del brand statunitense per convincere la dirigenza inglese a vendere il giocatore. La Nike ha in ogni caso danneggiato in un certo senso la propria credibilità, scelta non ottimale in un periodo in cui la rivalità con l’atro grande brand Adidas è ai massimi livelli. Lo scontro tra il brand tedesco e quello americano è quasi un cliché della moda, e nel calcio, appare oramai un affare ordinario.

Gareth Bale: sei a Madrid ? Non ancora …

Era l’estate del 2013 quando il Real Madrid di Florentino Perez si preparava a compiere l’investimento economico che per molti anni, in futuro, sarebbe stato considerato il più esoso della storia. L’acquisto di Gareth Bale era cosa praticamente fatta già dopo ferragosto e, se il contratto per l’esterno gallese era già pronto, tuttavia c’era ancora da lavorare sulla cifra da sborsare all’esigente dirigenza del Tottenham. Alla fine gli Spurs annunciarono il primo settembre la cessione del talento homemade al Real Madrid per una cifra pari a 85 milioni di sterline. Eppure, nonostante la trattativa si concluse solo al gong del calciomercato, lo sponsor tecnico di Gareth Bale, ovvero l’Adidas, commise lo stesso errore che ad oggi ha sfigurato la credibilità di Nike. Il marchio tedesco – già sponsor tecnico del club spagnolo – ai tempi rese disponibile sul sito del Real Madrid la vendita della maglietta di Bale con tanto di numero (11) e nome: era il 23 agosto, una settimana prima dell’annuncio ufficiale. Certo allora la situazione era diversa perché Bale, in fin dei conti, era già pronto a vestire la maglia del Real e i due club stavano limando gli ultimi dettagli per chiudere definitivamente la trattativa, mentre oggi, nel dialogo tra Coutinho e il Barcellona, vige ancora un’incertezza dai tratti indecifrabili. Ovviamente c’è un gran discorso di soldi alle spalle, visto che tanto ora con Coutinho – si parla di un’offerta superiore ai 100 milioni – tanto con Gareth Bale prima, ballano in ogni caso cifre astronomiche, a cui in futuro si uniranno ulteriori guadagni provenienti dal mondo del marketing e della pubblicità.

bale real madrid

FONTE: Fifa.com

Adidas, Italia esclusa a prescindere

Sempre parlando di premonizioni più o meno volute, fra strategie di vendita e pubblicità occulta, ancora l’Adidas di recente aveva fatto parlare di se per un altro errore grossolano. Il marchio tedesco è da tempo sponsor tecnico della nazionale di calcio svedese, la squadra che negli ultimi spareggi ha eliminato l’Italia dai Mondiali di Russia 2018, e sul proprio profilo Instagram, il 6 novembre, il marchio aveva postato una foto con le nazionali sponsorizzate da Adidas presenti ai Campionati del Mondo.

maglie adidas

FONTE: FoxSport.it

Nulla di sbagliato se non fosse per il fatto che Adidas ha inserito anche la Svezia una settimana prima del doppio confronto ai play-off, promuovendo dunque gli scandinavi insieme ai già qualificati Giappone, Germania, Spagna e altre compagini. Fra scaramanzia e complotti, in Italia la notizia ha fatto sorridere molti e preoccupare altri, dato che le teorie su disegni occulti da parte degli organi federali e delle multinazionali dello sport sono teoremi spesso e volentieri invocati. La storia, successivamente e sfortunatamente per gli Azzurri, ha dato ragione all’Adidas permettendo agli svedesi di disputare il torneo russo a scapito proprio dell’Italia. Che sia stato un annuncio premonitore o soltanto portatore di sventura?

 

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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