Serie A, VAR: dalla parata di Torreira allo scontro Immobile-Burdisso

La stagione 2017/2018 ha visto per la prima volta nella storia del calcio l’introduzione del VAR (il video assistant referee) e, grazie all’impegno dell’ex presidente FIGC Tavecchio – almeno questo gli va riconosciuto- e dei suoi collaboratori, l’Italia è stata pioniera di questa innovazione. Al via del campionato i quantomeno superflui arbitri di porta sono stati rimpiazzati da un piccolo schermo al lato del rettangolo di gioco e da un arbitro in cabina di regia a supporto di quello in campo. Ricordiamoci sempre che il VAR è attivo da nemmeno 6 mesi, quindi ancora in fase di sperimentazione per gli arbitri e ancora da metabolizzare per tifosi e addetti ai lavori, ma se si pensava che avrebbe azzerato le polemiche ci si sbagliava di grosso. Ripercorriamo allora alcuni episodi eclatanti dove la tecnologia si è resa protagonista, nel bene e nel male, e proviamo a tracciare un risultato di questi primi mesi di applicazione:

Quando si dice partire con il piede sbagliato: Bologna 1-1 Torino, 20/08/17

È la prima di campionato, al Dall’Ara arriva il Toro di Sinisa Mihajlovic.  Ad inizio ripresa il “fattaccio”: Belotti cade in area di rigore dopo uno scontro con Maietta, l’arbitro Massa lascia proseguire nonostante il contatto dubbio. Sembra la classica azione da VAR, ma improvvisamente lo speaker dello stadio annuncia che per un problema di comunicazione radio tra Massa e i colleghi addetti al VAR non sarà possibile utilizzarlo. Boato del pubblico rossoblù per lo scampato pericolo. La partita prosegue e nel finale Massa e guardalinee ne combineranno un’altra grossa fischiando un fuorigioco inesistente sempre al Torino appena prima che Berenguer la butti dentro. Il VAR avrebbe subito dopo smascherato l’errore (giustificandone l’introduzione), ma il fischio avvenuto prima del gol non permette di convalidarlo. In questo caso nessuna colpa può essere imputata alla tecnologia ma ricade interamente sul malcapitato arbitro.
Era una prova, dai.

Se si è partiti male, non si prosegue certo meglio: Genoa 2-4 Juventus, Roma 1-3 Inter, 27/08/17

È la seconda di campionato, a Genova arriva la Juve campione in carica su un campo dove ha sempre faticato. L’inizio gara ricorda quello dell’anno precedente, con i giocatori di Juric indiavolati e i bianconeri in bambola. Dopo neanche un minuto la Juve è sotto e al 6’ la montagna Galabinov cade in area di rigore colpito da dietro. L’arbitro Banti lascia proseguire ma su chiamata dell’assistente tecnico va a rivederla.
Rigore ineccepibile assegnato, fallo nettissimo, se non fosse che Galabinov prima di essere steso da Rugani parte in netta posizione di fuorigioco. Gli arbitri ravvisano il fallo ma non il fuorigioco e il Genoa va avanti 2-0. Non si potrà mica pretendere tutto e subito, una cosa per volta. La Juve poi compie una rimonta delle sue vincendo per 4-2, quindi di questo episodio si parlerà poco.

Genoa-Juventus

Nella stessa giornata però altro caso molto discusso: Spalletti torna nella sua “vecchia” casa ma stavolta sulla panchina nerazzurra. L’ambiente è caldo, forse troppo, e probabilmente surriscalda anche il povero Irrati che su un intervento nettamente falloso di Skriniar ai danni di Perotti all’interno dell’area di rigore, prima sussurra un intimorito “Che faccio?” al microfono e poi sceglie – o gli viene comunicato – di non andare a vedere e assegnare solo calcio d’angolo.
I misteri del VAR.

Scontro Skriniar-Perotti in Roma-Inter

Prendere fischi per fiaschi: Lazio 1-3 Torino, 11/12/17

All’Olimpico di Roma arriva il Torino, nuovamente protagonista di un episodio controverso. E siccome tutto torna – che è esattamente il motivo per cui in tanti non apprezzano il VAR – stavolta è la squadra di Mihajlovic a beneficiare di un errore della moviola prima e dell’interpretazione arbitrale poi, rifacendosi così del torto subito a Bologna. È da pochissimo cominciata la ripresa, ma forse Iago Falque non se n’è accorto, tant’è che vagabonda in mezzo all’area di rigore con le braccia spalancate.
Immobile, vuoi casualmente vuoi per malizia, crossa proprio sul braccio dello spagnolo. La distanza è ravvicinata ma in ogni caso il rigore è netto. Giacomelli non ravvisa, e sullo sviluppo dell’azione un innervosito Immobile sfiora con la fronte quella di Burdisso – non azzardiamoci a chiamare testata quella che è più una carezza – che sviene per un secondo salvo ricordarsi subito di essere argentino ed essere dunque un uomo d’onore. Giacomelli viene richiamato all’on-field review tra la trepidazione del pubblico biancoceleste che è convinto – a ragione – che l’arbitro stia andando a rivedere l’episodio del calcio di rigore. Al rientro in campo però l’imponderabile: rosso ad Immobile per il gesto affettuoso ai danni di Burdisso e rimessa dal fondo per Sirigu. Meraviglioso. L’arbitro ha rivisto solo l’episodio della testata perché il braccio di Iago Falque era stato considerato non un errore grave, ma interpretabile. Il più stranito di tutti è proprio Burdisso che, vergognandosi un po’ della sua scenata, tenta di convincere l’arbitro che in realtà il povero Ciro non è colpevole, ma Giacomelli è irremovibile. Il pubblico fischia, Immobile ride e abbandona il campo e Inzaghi grida al complotto, mentre il Toro zitto zitto espugna uno dei campi più difficili della stagione.

Lazio-Torino

Il VAR fa miracoli. Sampdoria 0-1 Sassuolo, 17/12/17

Con l’introduzione della tecnologia si è vista in campo anche qualche scena che precedentemente avevamo raramente avuto il piacere di apprezzare, come un giocatore che compie una parata decisiva a pochi passi dalla riga di porta e non viene assolutamente sanzionato.
Rivediamo: si gioca Sampdoria-Sassuolo, partita combattuta e in bilico fino alla fine.
A pochi minuti dal termine, ancorati sullo 0-0, Viviano esce dalla sua porta ma non trova il pallone che viene messo in mezzo per Politano che a porta vuota da pochi passi avrebbe firmato il vantaggio verdenero. Inaspettatamente però, con un gesto atletico degno del miglior Buffon, Torreira si stende e con due mani respinge il cross basso allontanando il pericolo. Sembra incredibile che Gavillucci non se ne avveda in prima battuta, ma sembra ancora più insensato che l’esperto Tagliavento dal calduccio del suo ufficio VAR abbia deciso di non intervenire. Fortunatamente per loro però Matri mette tutti d’accordo con un gol al 90’ che spegne le polemiche sul nascere, ma riaccende più di un dubbio sulla tecnologia in campo.

La parata di Torreira non ravvisata dal direttore di gara in Sampdoria-Sassuolo

VAR, pro e contro

Gli episodi da analizzare sarebbero molto più numerosi, ma qui abbiamo cercato di riportare quelli più eclatanti e che più hanno tenuto banco nei bar-sport di tutta Italia. Sarebbe anche ingeneroso considerare il VAR solamente come negativo, perché a conti fatti ha risolto molte situazioni complicate e eliminato tanti errori, ma come uno dei motivi che spingono i detrattori del VAR è che all’interno di un campionato tutte le squadre in un momento vengano penalizzate e in un altro aiutate, pareggiando il conto e riportando tutto in equilibrio. E quell’urlo smorzato in gola ad ogni gol perché “aspetta che il VAR controlla”, di certo non entusiasma i tifosi più tradizionalisti.

Di Jacopo Bellantonio

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