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Fin dal suo arrivo a Napoli Maurizio Sarri ha apportato modifiche decisive sull’impianto di gioco del Napoli soprattutto per quanto riguarda la fase di non possesso. Non più duelli individuali, ma lavoro di reparto con riferimento alla palla. Durante i ritiri di Dimaro l’allenatore toscano ha speso tante ore a spiegare i movimenti giusti ai propri difensori: dalla postura del corpo fino al riconoscimento delle situazioni di gioco (“palla coperta” e “palla scoperta”). I risultati in campo si vedono, eccome: tanti calciatori azzurri nel sistema costruito da Sarri sono cresciuti in maniera esponenziale, ma non tutti. L’ex tecnico dell’Empoli si fida, per idee calcistiche e caratteristiche tecniche e fisiche, di 12-15 calciatori e soprattutto in difesa cambia poco le sue pedine. Ancora oggi, con la squadra al primo posto in classifica in Serie A, durante la settimana lo staff tecnico del Napoli effettua esercitazioni mattutine solamente per i difensori che devono ripassare i movimenti da effettuare la domenica successiva. Sembra un lavoro estenuante e ripetitivo, ma a detta di molti calciatori azzurri a Castel Volturno si divertono come ha svelato lo stesso Mertens in un’intervista a “Il Mattino”: “Sono felice come se fossi in un negozio di giocattoli”.

Napoli, la postura del corpo è fondamentale

Maurizio Sarri è noto per non lasciare nulla al caso in allenamento. Ogni situazione di gioco è studiata nei minimi dettagli per trovare le contromosse giuste che succederanno poi in partita. Leggendo soltanto l’indice della tesi del vice dell’allenatore toscano, Francesco Calzona, è possibile leggere le numerose esercitazioni provate e studiate dallo staff tecnico del Napoli per leggere le situazioni velocemente. Si parte dall’esercizio più semplice a quello più complesso con varie situazioni concatenate: attualmente la difesa azzurra è la terza migliore d’Europa con soltanto 14 gol subiti dietro a Atletico Madrid e Barcellona. Ovviamente, non per caso.

L’indice della tesi del vice di Sarri Calzona per l’orientamento dei difensori in fase di non possesso

Già dai tempi di Empoli la linea difensiva di Sarri si muoveva in maniera sincronizzata con veloci scivolamenti da un lato all’altro. Da notare i piedi dei difensori dell’Empoli che cambiano con la postura del corpo in base al riferimento della palla: un lavoro certosino e altamente qualificato che ha portato ottimi risultati anche in Toscana.

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Napoli, Chiriches sbaglia ancora

Sarri, inoltre, ha abituato a cambiare poco in difesa perché gli automatismi della coppia dei centrali, composta da Albiol e Koulibaly, stanno raggiungendo, di domenica in domenica, livelli altissimi di sinergia. Nell’ultimo match il difensore spagnolo ha dato forfait per affaticamento muscolare e, con la cessione di Maksimovic allo Spartak Mosca, l’allenatore degli azzurri è stato costretto a schierare Chiriches al fianco del difensore senegalese. Il Napoli ha subito gol da Palacio dopo pochi secondi per poi rimontare agevolmente il risultato trascinato da un super Dries Mertens, autore di 13 gol in campionato. Il difensore rumeno, che non giocava in Serie A dallo scorso novembre contro l’Udinese, non è stato pimpante e veloce a leggere alcune situazioni di gioco.

a una situazione di palla scoperta (ossia senza contrasto da parte dei calciatori azzurri), il centrocampista del Bologna Pulgar ha la possibilità di mettere la palla nello spazio. Il compito dei difensori è quella di scappare all’indietro scivolando in base a dove è diretta la palla. Come si nota Chiriches resta in maniera frontale, con i piedi sulla stessa linea in direzione, senza avere il tempo di scappare all’indietro insieme a Koulibaly e Mario Rui pronti a colpire il pallone di testa.

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Sarri ha costruito un gioco spumeggiante dando compiti precisi ad ogni calciatore e migliorando anche singoli dal calibro di Raul Albiol che aveva già vinto tutto in carriera con la maglia del Real Madrid: “Facciamo lo stesso lavoro da tre anni, anche quando dormo sogno il lavoro del mister, i movimenti. Sarri è il primo che mi fa questo effetto a 32 anni, non è mai troppo tardi”. Gli esami non finiscono mai.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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