Torino, i benefici della cura Mazzarri

Torino, i benefici della cura Mazzarri

La cura Mazzarri è tornata ad essere efficace. Dopo l’esperienza non troppo entusiasmante in Premier League al Watford l’allenatore del Torino ha collezionato ben due vittorie e due pareggi in quattro partite dal suo arrivo sulla panchina granata. Un risultato che ha dato maggiore consapevolezza a tutto l’ambiente torinese, che ora non vuole accontentarsi seguendo il proprio condottiero. “Sono molto contento della prestazione della squadra dal punto di vista del gioco contro una compagine di qualità come la Sampdoria. Dispiace aver preso un solo punto, ma sono contento di come questi ragazzi mi stanno dando la loro disponibilità. Sono qui da sole 4 partite e giocano come fossimo alla playstation“, l’elogio di Mazzarri alla sua squadra in conferenza stampa al termine dell’ultima partita di campionato a Marassi contro la sua ex squadra, la Sampdoria. Ma quello che ha più stupito dell’allenatore livornese è stata la sua capacità di adattamento e di cambiamento, di partita in partita, di differenti sistemi di gioco senza puntare in maniera perenne alla “difesa a tre”, che gli ha regalato tante soddisfazioni nella sua carriera. I calciatori, poi, lo stanno seguendo durante la settimana come ha svelato lo stesso centrocampista Rincon a “Meridiano”: “Sia Mihajlovic che Mazzarri sono dotati di grande esperienza, ma il nuovo allenatore ha dato quella sicurezza difensiva che prima un po’ ci mancava. E pure sulla parte atletica ci sono differenze con il passato, ora c’è molta più attenzione per questo aspetto”. 

Torino, Baselli su Torreira. Obi alto a sinistra

Dal 4-3-3 al 4-2-3-1 passando per il 3-4-3: in queste prime uscite stagionali Mazzarri è stato capace così di adattarsi all’avversario scegliendo la strategia migliore per collezionare più punti possibili. Contro la Sampdoria il tecnico di San Vincenzo ha scelto di giocare con un uomo in marcatura ad uomo sul costruttore di gioco blucerchiato, Torreira, inserendo così Baselli in quella zona di campo. L’allenatore del Torino, poi, ha schierato la difesa a quattro con De Silvestri e Molinaro sulle fasce e N’Koulou-Burdisso la coppia dei centrali difensivi. La diga di centrocampo è stata, invece, composta da Rincon e Acquah con Obi spostato a sinistra sulla linea dei trequartisti e con Iago Falque a destra: infine, Baselli, per l’appunto, alle spalle dell’unica punta Niang.

Fin dai primi minuti di gioco il Torino cerca di imbastire la manovra dalle retrovie coinvolgendo anche Sirigu per portare velocemente la palla da un lato all’altro provando ad aprire le maglie blucerchiate.

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La posizione di Baselli è stata l’arma vincente del Torino. Il centrocampista granata, schierato da trequartista per bloccare le linee di passaggio a Torreira, attua un ottimo lavoro in quella di zona seguendo in maniera assidua l’uruguaiano e alzando sempre il livello di attenzione.

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In fase di non possesso, poi, il Torino diventa a cinque a centrocampo con l’abbassamento di Baselli in marcatura asfissiante su Torreira e con Obi e Iago Falque spesso sulla linea dei centrocampisti per dare maggiore compattezza alla formazione di Mazzarri.

 

Con quindici partite al termine della stagione e con la zona Europa distante soltanto 5 punti Mazzarri potrebbe farci un pensierino. E con un Belotti in più tutto può accadere.