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Per la prima volta dai tempi di Cesare Maldini sulla panchina dell’Italia siederà un tecnico proveniente dall’Under 21. Gigi Di Biagio avrà il compito di guidare gli azzurri nelle prossime due amichevoli in programma con Argentina e Inghilterra, in attesa della decisione dei nuovi vertici federali su chi sarà il nuovo commissario tecnico. Un interregno di breve durata quello che attende l’ex centrocampista di Roma e Inter, occasione importante che se sfruttata a dovere potrebbe far propendere la scelta proprio su un allenatore inserito nei quadri federali dal 2011 (anno in cui assunse la carica di ct dell’under 20, per poi passare all’Under 21 nel 2013 sostituendo Devis Mangia). Così, mentre i vari Mancini, Conte, Ancelotti, Allegri e Spalletti, attendono una proposta seria in grado di rilanciare il nostro movimento, il ct ad interim studia i nomi dai quali ripartire dopo il fallimento della gestione Ventura. La prerogativa principale di Di Biagio sarà evidentemente quella di ripartire dall’esperienza del gruppo storico, nel quale inserire alcuni dei giovani talenti chiamati a rappresentare il futuro del calcio italiano, la maggior parte provenienti proprio dall’Under 21. Se i segnali di discontinuità con il passato saranno positivi, allora potremo dire di essere ripartiti dopo aver toccato il fondo; in caso contrario, continuare a prediligere la strada dell’usato sicuro a scapito dei prospetti più giovani, sarebbe l’ennesima dimostrazione di come in Italia “tutto deve cambiare perché nulla cambi”. Per questo abbiamo provato a immaginare quali potrebbero i nomi nuovi dell’Italia, soprattutto alla luce di quanto ci sta regalando la stagione in corso.

Convocati Italia Di Biagio: i portieri

Dopo aver lasciato in lacrime la Nazionale al termine di Italia-Svezia, Buffon sembrerebbe averci ripensato, probabilmente convinto dalle pressioni interne dell’ambiente azzurro e dallo stesso Di Biagio, che necessita di un leader all’interno dello spogliatoio dopo gli addii annunciati e confermati di Barzagli e De Rossi (gli ultimi campioni del mondo del 2006 ancora nel giro assieme al quarantenne portiere della Juventus). Donnnarumma rappresenta il futuro, magari proprio con Buffon a fargli da chioccia nel ruolo di secondo; il diciottenne non sta vivendo probabilmente la sua miglior stagione, ma appare comunque pronto per ereditare il ruolo di uno italiano. Alle sue spalle, Perin è da anni una certezza, con i giovani Scuffet, Cragno e Meret a giocarsi il ruolo di terzo portiere della lista. Tuttavia, è proprio l’ingombrante presenza di Buffon a rappresentare l’incognita maggiore: difficilmente accetterebbe il ruolo di riserva, ragion per cui andrebbe presa una decisione definitiva, per il bene del calcio italiano.

Difensori

Rugani, Romagnoli, Caldara. Dovranno certamente essere loro i volti nuovi nel reparto difensivo, al fianco di Bonucci e probabilmente di Chiellini. Anche qui, come per il ruolo di portiere, vale la stesso discorso: ha senso affidarsi ancora all’esperienza di giocatori che per anni hanno onorato la maglia azzurra, oppure sarebbe auspicabile una svolta in ottica futura visto anche il particolare momento storico della Nazionale? All’abbondanza di centrali difensivi, non corrisponde tuttavia quella di valide alternative sugli esterni: la scorsa estate in Polonia, Di Biagio aveva portato con sé Barreca, Conti, Calabria e Murru, ma sarà obiettivamente difficile pensare di riproporre la stessa batteria di terzini, non fosse altro perché tra questi il solo Calabria sembra pronto per il grande salto. Elogiato pubblicamente da Gattuso, il classe ’96 ha disputato 15 gare tra campionato e coppa (12 da titolare), giocando spesso e bene soprattutto dopo l’esonero di Montella. Sfortunata fin qui l’annata di Barreca e Conti, in quella che per entrambi sarebbe potuta essere la stagione della consacrazione dopo gli exploit della scorsa. L’ex cagliaritano Murru, da anni nel giro della nazionali giovanili, sta finalmente trovando spazio nella Sampdoria di Giampaolo dopo un inizio da panchinaro fisso. Attenzione quindi alle possibili sorprese, con Lazzari della Spal che seppur con caratteristiche offensive, potrebbe ricevere la prima convocazione della carriera come premio per l’ottimo campionato disputato fin qui.

Centrocampisti

Il centrocampo sembra essere il reparto più bisognoso di un corposo restyling, ma anche quello dove per fortuna non mancano le opzioni. Da tempo alla ricerca di un regista alla Pirlo in grado di dettare i tempi alla manovra, e dopo averci provato invano con Verratti, l’Italia dovrà fare di necessità virtù, inserendo al suo interno la folta batteria di giovani presenti attualmente sul panorama calcistico italiano. Da Cristante a Pellegrini, da Barella a Gagliardini, fino ad arrivare a Mandragora, Locatelli, Murgia e Depaoli (tutti già nel giro dell’Under 21). La nuova generazione di talenti dovrà garantire classe e dinamismo, corsa e inserimenti, tutte caratteristiche essenziali nel calcio moderno. A Di Biagio il compito di forgiare il futuro reparto nevralgico del campo, rimasto orfano di De Rossi e Parolo, con gli innesti di gente come Benassi (27 presenze e 6 gol con l’Under 21) da anni protagonista in serie A con le maglie di Livorno, Torino e Fiorentina. Stuzzica la fantasia anche Viviani, faro del centrocampo della Spal con cui ha messo assieme 23 presenze e 3 gol in stagione, eterna promessa mai definitivamente esplosa. Molto dipenderà anche dal sistema di gioco utilizzato, ma l’impressione è che il materiale dal quale attingere e sul quale lavorare, sia davvero di ottimo livello.

Attaccanti

Senza un vero fuoriclasse del ruolo, il reparto offensivo dovrà necessariamente rappresentare il valore aggiunto di una squadra che, duole ricordarlo, non è stata capace di segnare un gol alla Svezia in 180’. La scarsa affinità tecnica tra Immobile e Belotti, da anni numeri alla mano i nostri migliori attaccanti, suggerisce di tornare a ragionare sulla possibilità di schierare un tridente come quasi accade ormai quasi dappertutto in Europa. Dietro lo scalpitante Balotelli (19 reti in 27 presenze stagionali con il Nizza), e Insigne (grande escluso di Ventura nella doppia sfida playoff), ecco stagliarsi le figure di El Shaarawy, Bernardeschi e soprattutto Chiesa, unanimemente considerato il più pronto a vestire l’azzurro come papà Enrico in passato. Più indietro in questo momento Berardi, per due cicli punto fermo dell’Under 21 di Di Biagio, vista la poca continuità mostrata con il Sassuolo e un feeling con il gol che sembra smarrito. Impossibile ignorare la grande crescita di Cutrone, 13 gol con il Milan in tutte le competizioni e giù protagonista con gli azzurrini nel nuovo corso; un predestinato che tra l’altro ha vestito la maglia di tutte le rappresentative nazionali giovanili sin da ragazzino, cui verosimilmente potrebbe essere concesso di crescere serenamente e per gradi agli ordini di Chicco Evani, nominato a sua volta ct dell’Under 21 in vista della due gare amichevoli con Norvegia e Serbia. Un altro uomo della federazione, l’ennesimo segnale che un cambiamento è realmente possibile se supportato e condiviso da tutte le componenti.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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