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Il punto di partenza è: può un uomo-immagine di una squadra di calcio non vedere la propria maglia in vendita nelle vetrine dei negozi e dei centri commerciali? Date la risposta più semplice e otterrete l’unica smorfia sul nome di Alisson Ramses Becker, portiere brasiliano con lontane radici tedesche che giorno per giorno sta blindando la porta della Roma e mettendo alle spalle l’eredità di Szczesny. Uno strano caso che merita di essere approfondito.

Alisson e le priorità: n.1 vendere

Le maglie, non i calciatori. Almeno nel caso di questo 25enne che dopo un anno di apprendistato, da calciatore pronto ma forse non ancora pronto per giocare subito in Italia, ha acquisito i galloni da titolare a suon di prestazioni: nemmeno un’insufficienza in campionato, appena 19 reti subite in serie A – meglio hanno fatto solo Juventus e Napoli – e una faccia da leader silenzioso. Profilo ideale per chi ha genitori brasiliane, denuncia un passato tedesco nel luogo di nascita (Novo Hamburgo) e porta per volontà paterna anche il nome di un Faraone. Però, c’è un però: i giovani portieri che volessero ispirarsi ad Alisson oggi non possono comprarne la maglia. Un’anomalia denunciata dallo stesso numero 1 della Roma su Sportweek: “Tante persone – ha detto – si lamentano e mi scrivono sui social. Mi spiace sentire che i tifosi che mi vogliono bene la vorrebbero ma non possono, è una cosa brutta che non ci sia quella del portiere”. Come, non si può comprare la maglia di Alisson? In che senso? È la domanda che più di qualche centinaio di tifosi si è posta leggendo sabato l’inserto de La Gazzetta dello Sport.

Alisson, la maglia della Roma e la policy Nike

Spiegazione presto maturata: dipende tutto da Nike, sponsor tecnico della Roma, e dalla policy dell’azienda americana. Che non prevede la vendita delle maglie da portiere per alcune delle squadre “vestite” in Europa: Inter, Roma, Metz e Atletico Madrid. Paradossalmente, invece, se qualcuno volesse la divisa da gioco di Nicolas, estremo difensore del Verona penultimo in serie A, potrebbe acquistarla. Per Handanovic, Alisson e Oblak, invece, questa possibilità non è contemplata.  Paradosso riservato a sole 4 società tra serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1: se invece tifate per Barcellona, Chelsea, Manchester City, PSG, Monaco, Tottenham, Lipsia, Wolfsburg, Eintracht Francoforte, Brighton, Malaga, Augsburg, Hertha Berlino, Werder Brema e Montpellier, potete vestirvi dall’1 all’11 con i nomi dei vostri beniamini.

In buona compagnia

Si consoli, Alisson: è in buona compagnia. Sullo store Nike infatti non è in vendita neanche quella nera di Gigi Buffon. Anche se la Juventus veste Adidas, la  “black edition” è stata commercializzata in edizione limitata, esattamente in 1111 pezzi, in un cofanetto celebrativo in occasione del quarantesimo compleanno del portiere bianconero. Per sognare la maglia di Alisson e i suoi clean sheets – ben 14- che l’hanno portato a essere paragonato sui social al Messi dei portieri o il nuovo Totti della Roma, occorrerà armarsi di fantasia e aspettare. Una connessione e una carta di credito, oggi non bastano.

A cura di Luca Guerra

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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