La 32esima giornata di Serie A ha fatto registrare un record totalmente negativo. Infatti sono stati soltanto 13 i gol segnati in tutte le 10 partite che si sono disputate nel weekend appena trascorso. È stato eguagliato il record della nona giornata di Serie A della stagione 2010/2011. A colpire però è il numero delle partite terminate senza alcuna rete. Sono state ben cinque gli incontri a reti bianche: Milan-Napoli, Atalanta-Inter, Fiorentina-Spal, Chievo-Torino e il derby Lazio-Roma. Una statistica non si era mai presentata nell’era dei tre punti per vittoria. Una giornata di campionato davvero particolare con due big match (entrambi finiti appunto senza reti) e la Juventus che probabilmente ha effettuato l’allungo necessario per conquistare il settimo scudetto consecutivo. Il tutto è cominciato con due dei quattro anticipi del sabato, Chievo-Torino e Atalanta-Inter, per poi terminare con il posticipo della domenica, il derby di Roma, terminato anch’esso 0-0. In questo, a consolidare il pari, sono stati i due legni colpiti dalla Roma con Bruno Peres ed Edin Dzeko.
SERIE A CON LE PORTE BLINDATE
Proprio i pareggi tra Lazio e Roma e dell’Inter a Bergamo hanno praticamente lasciato invariata la lotta per un posto in Champions League. La partita con più gol è stata Sassuolo-Benevento, giocatasi ieri alle 15. Quattro le reti realizzate nel 2-2 del Mapei Stadium, dove i protagonisti sono stati Politano e Diabatè, entrambi autori di una doppietta, le uniche due della 32esima giornata di Serie A. Tre reti invece sia in Juventus-Sampdoria 3-0 che in Cagliari-Udinese 2-1. Fiorentina-Spal e Milan-Napoli sono le altre due sfide terminate sullo 0-0. Quest’ultima rimasta senza gol grazie allo straordinario intervento di Donnarumma su un tiro a botta sicura di Milik. Una parata che potrebbe essere decisiva per le sorti del campionato. Insomma, la domenica di Serie A ha segnato il trionfo delle difese, che ha portato a delle porte a dir poco blindate. Un primato che, senza alcun dubbio, entrerà nella storia del nostro campionato. Difficile d’altronde pensare che si possa fare di peggio.