Oddo, addio all’Udinese: i motivi del crollo e della rottura

Aveva iniziato benissimo, con una striscia di vittorie che stava facendo impallidire le squadre di alta classifica. Poi, però, il percorso di Massimo Oddo sulla panchina dell’Udinese è diventato incredibilmente tortuoso e la sconfitta casalinga nel match salvezza contro il Crotone ha sentenziato la fine del rapporto con i friulani dopo una serie quasi infinita di batoste. Ancora una volta l’allenatore si ritrova a dover fare i conti con l’immagine di guida tecnica dalle ottime idee ma dalla scarsa realizzazione. Eppure, l’esonero maturato con l’Udinese – che ha scelto come suo sostituto l’ex giocatore della Juventus (nonché ex allenatore del Galatasaray) Igor Tudor – nasconderebbe anche interessanti retroscena riguardanti incomprensioni di natura tecnico-tattica con la società. Perché i motivi del crollo dell’Udinese di Oddo sarebbero da ricercare soprattutto nella mancanza di chiarezza e di comunicazione che l’ex allenatore del Pescara avrebbe palesato in coppia con la dirigenza.

Il crollo dell’Udinese di Oddo: le possibile cause e motivazioni della separazione

Fonti vicine all’allenatore avrebbero infatti palesato una situazione non tesissima ma certamente impossibile da definire idilliaca tra Oddo e l’Udinese. Al di là dei risultati sicuramente negativi delle ultime settimane, le prime frizioni tra tecnico e dirigenza sarebbero nate in seguito ad alcune incomprensioni durante la sessione invernale di calciomercato. Nello specifico, Oddo avrebbe fatto un paio di richieste che sarebbero state disattese dalla società, ovvero l’acquisto di un attaccante per ovviare agli infortuni di Lasagna – che infatti poi è stato ai box per molto tempo, saltando tante gare – e la non cessione di Bajic, che Oddo avrebbe voluto lanciare presto titolare poiché aveva notato significativi miglioramenti nel ragazzo in allenamento. La società, però, si è rivelata essere di diverso avviso su entrambe le questioni: in attacco non solo Bajic è stato ceduto al Basaksehir il giorno precedente la gara importantissima contro la Spal (dopo rassicurazioni sul mancato arrivederci al tecnico) ma al suo posto non è poi arrivato nessun giocatore in sostituzione. Inoltre, proprio mister Oddo avrebbe lasciato intendere come la proprietà non fosse esattamente vicinissima alle necessità del club e si fosse rivelata maggiormente interessata alle vicende del Watford. L’ex giocatore di Milan e Lazio avrebbe poi avuto problemi con la dirigenza anche per quanto riguarda la situazione del ritiro, tanto chiacchierata negli ultimi giorni di permanenza all’Udinese. La proprietà avrebbe spinto infatti per mandare i calciatori in ritiro, mentre Oddo si sarebbe battuto fortemente per evitare che questo accadesse, dato che l’allenatore riteneva la soluzione sbagliata a livello psicologico. Paradossalmente, però, proprio i giocatori avrebbero “condannato” l’allenatore, mostrandosi poco capacitivi nei suoi confronti e addirittura indifferenti alla sua maniera di vedere il calcio, preferendo prendere altre strade durante le partite. Importantissimo anche sottolineare come questa versione dei fatti sia stata avallata, alla stessa fonte, dal Presidente dell’Udinese in persona, ovvero Franco Soldati. Il dirigente, infatti, avrebbe confermato ogni aspetto della vicenda, dando maggiore credibilità alla questione.

Secondo esonero

Tutti questi fattori avrebbero dunque scatenato un mix di insoddisfazione e cali di tensione, con la conseguenza di risultati non all’altezza e un periodo nerissimo culminato con l’esonero di Oddo. Per l’allenatore si tratta già della seconda avventura terminata prematuramente in Serie A, dopo quella della scorsa stagione a Pescara. L’Udinese cercherà senza di lui un’inversione di tendenza, per non arrivare a un finale di stagione calcisticamente tragico e assolutamente inatteso.

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