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Lazio-Atalanta rappresenta uno dei tanti spot di una Serie A diventata sempre più spettacolare in quest’annata. Le dichiarazioni di Gian Piero Gasperini, invece, sottolineano ancora una volta come il nostro calcio – e i nostri allenatori – abbiano tanto da imparare non solo sotto il profilo della comunicazione con i media ma anche dal punto di vista della sportività. Forse scottato dall’andamento di una gara che sembrava vinta e da una piccola maledizione dell’Olimpico (in cui l’Atalanta, proprio contro la Lazio, perse la scorsa Coppa Italia) l’ex tecnico dell’Inter si è lasciato andare a uno sfogo contenente il peggio di ciò che allontana il calcio italiano da quello europeo.

Gasperini e un modo di comunicare ancora antico

L’allenatore dell’Atalanta ha posto il focus sui due rigori concessi alla Lazio. Ha puntato il dito anche contro Ciro Immobile dandogli, sostanzialmente, del simulatore in occasione del primo episodio nell’area atalantina. La vicenda si è poi protratta anche attraverso comunicati ufficiali dei club. La Lazio ha bacchettato Gasperini per le parole sull’attaccante di Torre Annunziata e l’Atalanta ha difeso la libertà di espressione del suo assistito. Ancora una volta, però, Gasperini ha dato l’impressione di non saper accettare un risultato negativo. Ha sminuito il tutto a polemiche arbitrali e rendendosi cieco di fronte ai propri errori.

“La Lazio a un certo punto è stata rilanciata con un episodio. L’ho già rivisto e mi è bastato. Oggi sul rigore non si capisce più niente ma per chi ha giocato al calcio è abbastanza evidente. Guardate Immobile, fa ancora un passo, il nostro non lo tocca e poi lui fa un bel tuffo. Ridicolo, si è sentito sfiorare (Immobile n.d.r.) e poi è andato. Vi dirò di più. Sul secondo rigore Immobile mette il piede davanti a de Roon e gli impedisce di prendere la palla, quindi non era rigore neanche quello”, ha spiegato un furioso Gasperini a Sky Sport. Lo stesso tecnico avrebbe però dovuto gestire meglio la partita attraverso i cambi.

Muriel fuori e un gol preso con ingenuità

L’ex Genoa infatti commette un errore madornale – ma non autoanalizzato – nel togliere Muriel per Ilicic. L’attaccante colombiano dava profondità ed era il terminale offensivo ideale per il contropiede. Inoltre il cambio ha costretto Gomez a restare in campo. Nell’ultimo quarto d’ora infatti l’argentino è stato costretto persino a fermarsi proprio a causa dei crampi che aveva già lamentato precedentemente. Gasperini ha preferito evitare e negare quest’evidenza. Inoltre non ha sottolineato l’episodio davvero chiave della partita. L’Atalanta ha subito il primo e il secondo gol in meno di un minuto, di fatto rimettendo da sola una Lazio che era già KO in partita. Davanti alle telecamere, però, Gasperini si limita a spiegare che “Da parte nostra c’è stata qualche disattenzione”. Un po’ poco, per questi livelli.

Così come l’impressione dell’Atalanta di quest’anno sembra quella di una squadra forte sui ritmi alti ma decisamente deficitaria nella gestione. Uno step che si può raggiungere. Magari con un po’ di autocritica e lucidità, ciò che sono mancate a Gasperini nel post partita e nell’analisi di una partita dominata per 60 minuti.

INFORTUNIO DUVAN ZAPATA: TEMPI DI RECUPERO

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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