Razzismo a Verona: furia Balotelli, voleva uscire dal campo

Razzismo a Verona: furia Balotelli, voleva uscire dal campo

balotelli razzismo
Fonte: Twitter

Non bastavano le infinite polemiche arbitrali. In Serie A si torna a parlare ancora di razzismo. Dopo l’episodio di ieri in Roma-Napoli, oggi protagonista Mario Balotelli e ancora il Bentegodi. In Hellas VeronaBrescia, intorno alla metà del secondo tempo, l’attaccante delle Rondinelle, diretto verso la bandierina, ha improvvisamente fermato il gioco e ha calciato con violenza il pallone verso la Curva.

Dopo il gesto, SuperMario ha indicato proprio la tifoseria gialloblu. Successivamente voleva lasciare il campo e infatti era diretto verso l’ingresso degli spogliatoi: a evitare che ciò accadesse compagni di squadra e avversari, che lo hanno convinto a rimanere in campo e a giocare la partita fino alla fine. Tra l’altro Balotelli ha poi anche fatto gol, e che gol: un destro bellissimo di prima sul secondo palo da fuori area, ma non è servito a nulla perché il Brescia ha perso 2-1.

MARIO BALOTELLI AL BRESCIA: CONTRATTO, STIPENDIO, BONUS E CLAUSOLE SPECIALI

Il Bentegodi e il precedente Kessie

Ieri pomeriggio in RomaNapoli l’arbitro Rocchi aveva fermato il gioco per fischi e buu razzisti contro Kalidou Koulibaly e di discriminazione territoriale. In quel caso si è rivelato decisivo Edin Dzeko, il capitano dei giallorossi in assenza di Alessandro Florenzi. L’attaccante, infatti, ha invitato tutto lo stadio a tifare per la propria squadra e ad applaudire. E così è andata. Un gran bel gesto quello del bosniaco, leader in campo e non solo. Purtroppo dopo circa 24 ore un altro episodio, ancora al Bentegodi di Verona.

In questa stagione i tifosi dell’Hellas, o almeno una parte, si sono già resi protagonisti di questo vergognoso atteggiamento. Era il 15 settembre, si giocava Verona-Milan. I buu e i fischi razzisti colpivano Franck Kessie, anche lui, come Balotelli e Koulibaly, vittima di razzismo. Ma grosse polemiche le scatenò il giorno dopo l’Hellas stesso con un comunicato in cui si provava a giustificare il comportamento dei propri “tifosi”. Tutto questo alimentato poi dalla giustizia italiana: nessuna traccia del fatto nei referti di arbitro e Procura Federale. Una macchia enorme per il nostro calcio.

CESARE, PAOLO E… DANIEL: LA DINASTIA MALDINI CONTINUA

Juric nega

Niente razzismo secondo Ivan Juric. Intervenuto nel post partita ai microfoni di Sky Sport, l’allenatore dell’Hellas ha espresso la sua opinione sull’argomento con molta enfasi: “Non ho sentito niente e non c’è stato niente. Non ho capito la reazione di Balotelli, è un problema suo. C’erano soltanto fischi di sfottò, niente di più“. Il tecnico croato ha ovviamente condannato eventuali episodi di razzismo, ma in questo caso ci ha tenuto a ribadire la sua posizione.

I cori razzisti mi fanno schifo, sono il primo a condannarli. Da croato mi sono sentito dire tante volte in Italia “zingaro di merda”, questa cosa è inammissibile nel 2019. Ma stavolta non c’è stato davvero niente“, ha concluso Juric. Che ha provato così a difendere la sua tifoseria, ma se Balotelli ha reagito in quel modo è evidente che qualcosa deve aver pur sentito.

CORI RAZZISTI IN SERIE A: COSA DICE IL REGOLAMENTO