Una pesante protesta, striscioni della curva A che appaiono all’alba in città per un clima incandescente alla vigilia di Napoli-Genoa. Ma facciamo un passo indietro, provando a comprendere i motivi di una rottura tra squadra e società che sembra avere radici profonde.
NAPOLI, AMMUTINAMENTO DELLA SQUADRA. I CALCIATORI NON VANNO IN RITIRO
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Le dichiarazioni di De Laurentiis e l’inizio della crisi
È il 17 ottobre, Aurelio De Laurentiis sta per firmare la convenzione con il Comune per lo stadio San Paolo. Altro che storico accordo, Gli occhi sono tutti puntati sulle dichiarazioni del patron sui mancati rinnovi di Mertens e Callejon: “Non sono assolutamente disposto a fare uno sforzo importante. Se uno vuole fare le marchette in Cina per vivere 2/3 anni di merda è un problema suo. Lavorare per soldi? Se si considerano un fine allora andassero in Cina”. Dichiarazioni di tre settimane fa che tornano alla ribalta per comprendere i malumori dei due senatori.
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NAPOLI, CALCIATORI E SOCIETA’ CONTESTATI. DE LAURENTIIS PRONTO ALLA RIVOLUZIONE
Non sono mancate nemmeno stoccate a Lorenzo Insigne: “Lorenzo deve capire cosa vuole fare da grande e stare più tranquillo evitando certe intemperanze. Siamo in 25 e devono giocare tutti. Ha un atteggiamento scomodo, decida cosa vuole fare. Io lo capisco, lo proteggo, mi piace, mi sta molto simpatico, però ha sempre sentito scomoda la situazione napoletana”
Edo De Laurentiis e Davide Ancelotti nel mirino
Da qui un malcontento sempre crescente esploso con la decisione mal digerita del patron di spedire tutti a Castel Volturno in un ritiro che più che fare unione ha acuito i dissidi. Ombre anche sul presunto duro scontro tra Allan ed Edo De Laurentiis, sulla presunta frase del capitano diventata cult “andiamo tutti a casa”. Episodi che si legano a voci insistenti di malcontento nei confronti di Davide Ancelotti, scene se reali, sintomo che la truppa non riconosce il potere dei vice Edo e Davide. Truppa che guidata dai senatori si è ammutinata agli occhi dei più come un fulmine a ciel sereno ma forse frutto di una spaccatura profonda esistente da tempo e palesata in in momento delicato del campionato che a già a novembre è in crisi.