Skip to main content

Non si vuole fermare più Nicolò Zaniolo. E per l’amor del cielo, lasciatelo fare. Perché poche altre volte si è visto un ragazzo così. Che riuscisse ad abbinare forza, personalità e qualità tecniche. Il suo impatto a livelli massimi è stato devastante, come fu per Gigio Donnarumma qualche anno fa. Fin dall’esordio, in quel Santiago Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League; la “follia” di Eusebio Di Francesco che gli spalancò le porte del grande calcio. E oggi, ad un anno di distanza e a vent’anni da poco compiuti, è già diventato grande. Sì, perché guai a definirlo ancora un giovane promessa; Nicolò Zaniolo è già una realtà, una bellissima realtà. Presente e futuro, Roma e Nazionale, trequartista o esterno.

Ieri sera sono arrivate le prime reti anche con l’Italia, schierato dal primo minuto da Roberto Mancini (che lo convocò la prima volta subito dopo quel Real Madrid-Roma) contro l’Armenia in una serata di grande calcio a Palermo: 9-1 il risultato finale e due gol per il 22 della Roma. E’ diventato così il più giovane calciatore dei giallorossi a segnare con la maglia della Nazionale maggiore. Gol che si aggiungono ai cinque segnati fino adesso in stagione fra Serie A ed Europa League; nell’ultimo periodo ha timbrato il cartellino con una certa frequenza, segnale che ha raggiunto un buon livello di maturità, nonostante il percorso di crescita sia ancora inevitabilmente lungo.

BENZEMA, LA FRANCIA NON LO VUOLE. E NEMMENO L’ALGERIA

Zaniolo risponde a Capello

Zaniolo è stato spesso accusato di scarsa professionalità in questi ultimi mesi. Una testa calda da gestire. E in effetti, qualche bravata l’ha commessa, tanto da meritarsi un paio di esclusioni sia con l’Under 21 all’Europeo che con la Nazionale maggiore. A 20 anni può succedere, l’importante è non ricadere nella trappola. Per adesso sembra aver imparato la lezione. E si è mostrato molto maturo anche nell’intervista post-gara rilasciata a Rai Sport dopo Italia-Armenia. La domanda del giornalista era riferita a Fabio Capello, che qualche settimana fa lo aveva punzecchiato a Sky Sport durante un’intervista a Sebastiano Esposito (“Non fare com Zaniolo…“).

Si temeva una risposta fuori dalla righe. E invece, a sorpresa: “Sono d’accordo con lui. In quel periodo non ero brillante. Le critiche fanno parte del gioco. Le risposte bisogna darle sul campo“. Visto il momento, diciamo che qualche risposta a Capello l’ha data. Zaniolo si sta dimostrando un giocatore fortissimo e determinante: può giocare in ruoli diversi, calcia meravigliosamente di sinistro e bene di destro, ha dribbling e visione di gioco e vede la porta, eccome se la vede. Lui, insieme a Donnarumma, Chiesa e Barella, è il futuro della nostra Nazionale. Non ci meraviglieremmo di vederlo all’Europeo a difendere i colori azzurri. Dipende solo da lui.

PALLONE D’ORO, CHI NE HA VINTI DI PIU’ NELLA STORIA?

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

Lascia una risposta