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Albin Ekdal della Sampdoria rompe una barriera: “I miei colleghi calciatori gay in Serie A e non solo hanno paura di fare coming out, troppa ignoranza”.

Albin Ekdal, centrocampista della Sampdoria e della Svezia, ha parlato della presenza dei calciatori gay in Serie A e non solo, durante l’incontro ‘Sport vs omofobia, una partita da vincere’, un summit organizzato al Parlamento Europeo con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica. “Lo sport deve essere in prima linea nella lotta contro le discriminazioni di qualunque tipo. Anche contro l’omofobia”. Queste sono parole da attribuire invece alla europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Tiziana Beghin, anch’ella presente all’incontro. Nel 2020 sarebbe bello vivere in un mondo senza pregiudizi, ed Ekdal ne è ben consapevole. “Chiunque dovrebbe sentirsi libero di poter fare coming out senza timore”, afferma il calciatore della Sampdoria in un videomessaggio. “Questo vale nel calcio come nella vita. Purtroppo però nel nostro sport le cose non vanno così. I gay nel calcio dichiaratisi apertamente sono solamente otto”.

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Calciatori gay Serie A, la paura si vince con la buona comunicazione

Ekdal continua. “Di calciatori Gay in Serie A non ce n’è nessuno che si sia fatto avanti. In tanti altri vorrebbero farlo ma hanno paura di ritorsioni o di reazioni negative. Non sembra una scelta conveniente esporsi in questo modo nei gruppi sportivi”. Ed allo svedese fa eco la ex calciatrice Roberta Li Calzi. “La tendenza semmai è quella di dichiararsi una volta finita l’attività agonistica. In tal modo l’atleta in questione si sente meno esposto al pericolo di potere diventare oggetto di discriminazioni”. La Li Calzi è oggi avvocato dell’Assocalciatori nonché consigliera comunale a Bologna, ed anche presidente della commissione consiliare Parità e Pari opportunità. Per lei è importante il ruolo giocato dalla comunicazione. “I mass media sono fondamentali in tutto e non di meno anche in questo caso. È importante lavorare sul linguaggio di televisione, giornali e web”.

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Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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