Martin Laursen | al Milan in punta di piedi e col ginocchio a pezzi

La storia agrodolce di Martin Laursen, buon difensore per 6 anni in Italia e che ha vinto tanto col Milan, prima di chiudere troppo presto la carriera.

Martin Laursen è forse tra i calciatori meno ricordati fra gli stranieri approdati in Serie A tra fine anni ’90 ed inizio anni 2000. Questo possente difensore centrale, che faceva della fisicità e del gioco aereo i propri punti di forza, riuscì a mettersi in mostra da giovanissimo con la maglia del Verona. Ambito da molti al fantacalcio proprio per la sua capacità di staccare anche sotto la porta avversaria, in realtà Laursen di gol ne segnò pochi nei suoi sei anni in Italia. Lui è originario di Fårvang, in Danimarca, dove è nato il 26 luglio 1977. Cresce nelle giovanili del Silkeborg, compagine del proprio Paese con la quale conquista un secondo posto in campionato. In poco tempo diventa uno dei punti di forza della squadra nei suoi 3 anni di militanza. Il Verona lo nota ed impiega poco nel tesserarlo a parametro zero, visto che il ragazzo era andato in scadenza di contratto.

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Martin Laursen, fu il Verona a portarlo in Italia

Il 21enne Laursen sbarca quindi all’Hellas nell’agosto del 1998, anche se nella sua prima stagione in Italia, in Serie B, gioca poco a causa di un infortunio al ginocchio. Problematica questa che il danese si trascinerà appresso per tutta la propria, breve carriera agonistica. Gli scaligeri salgono in Serie A e Laursen diventa subito un elemento importante per la squadra. Si ricordano i suoi gol contro l’Inter nel gennaio 2000 e poi contro la Reggina nell’1-0 decisivo nella partita di andata per il playout salvezza. Il cartellino di Laursen appartiene ad un certo punto al Parma, che con il Verona manteneva una collaborazione molto stretta ai tempi per via della famiglia Pastorello. Giambattista, ex dirigente dei tempi d’oro degli emiliani, era poi diventato il proprietario dell’Hellas.

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Grande esordio al Milan, poi tanta panchina

Fatto sta che Martin Laursen in Emilia resta appena tre settimane, visto che poi verrà ceduto al Milan. L’esordio in rossonero è da favola, con 2 gol nelle prime 4 partite giocate. Poi però il ragazzo finirà ben presto indietro nelle gerarchie, chiuso dai vari Maldini, Costacurta, Kaladze, Pancaro e poi anche Nesta. Lui però fornisce un contributo nella conquista di scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Europea e Champions League. Anche se le sue tre annate in rossonero lo vedono giocare troppo a singhiozzo. Il nazionale danese (53 presenze, 2 gol e presenze a Euro 2000 e 2004 ed ai Mondiali 2002) passa così all’Aston Villa, con cui firma un quadriennale. L’esperienza è positiva, Laursen si fa benvolere dai tifosi dei Villains, con un bottino conseguito di 84 presenze e 8 gol.

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Troppi, gravissimi problemi fisici: il ritiro a soli 32 anni

Ma i soliti, maledetti infortuni ed un ginocchio di cristallo gli fanno saltare tanti mesi di gioco nei 5 anni vissuti a Birmingham. Addirittura l’intera stagione 2005/2006 lo vede fuori causa e costretto a sottoporsi ad una terapia a Bologna. Alla fine arriva per forza di cose il ritiro dal calcio giocato nel 2009, con Laursen che ha solamente 31 anni. Il Villa Park lo omaggia con applausi scroscianti al giro di campo. Ovazione meritatissima per un ragazzo che si è trovato anche a vivere momenti della propria quotidianità accanto a grandi campioni ai tempi del Milan. Una curiosità: il danese era miope ed in più di una circostanza capitava di vederlo intento a sistemarsi o a doversi applicare delle lenti a contatto perse nel corso della partita.

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