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Nella scintillante Atalanta che da ormai qualche stagione sta scalando le classifiche di gradimento della Serie A – non soltanto in termini di gioco ma di pure di punti – il difensore José Luis Palomino la fa da padrone – non troppo chiacchierato – di una fase difensiva unica in Italia. I concetti di gioco di Gasperini sono di difficile attuazione ma il ragazzo originario di San Miguel sembra essere perfettamente in grado di metterli in pratica.

Acquistato ormai 3 anni fa come jolly difensivo (può giocare libero, centrale o terzino senza per questo peggiorare le sue prestazioni), Palomino mano a mano è diventato il vero talento difensivo dei bergamaschi, rubando il posto ai vari Masiello e Mancini nel corso degli anni e mostrando un’invidiabile costanza. Un giocatore forte col fisico ma pure con la mente. Come dimostrato, peraltro, dall’ultima partita ufficiale di campionato.

Non chiamatelo jolly: Palomino è molto, molto di più

La statistica della partita contro la Roma parla di un Palomino double face. Protagonista dell’erroraccio in controllo che ha consentito il vantaggio di Edin Dzeko, ha poi aperto le danze alla rimonta dell’Atalanta con il gol del pari. Un’analisi più approfondita, in realtà, sottolinea come l’argentino abbia letteralmente dominato la gara dal punto di vista difensivo.

Palomino ha coperto benissimo la sua zona di centro-destra, dando filo da torcere pure agli esterni. Staordinaria la sua partita su Dzeko: Palomino ha letteralmente giganteggiato nei confronti dell’attaccante bosniaco, spesso a suo agio nel gioco aereo ma alquanto in difficoltà sotto il profilo del possesso.

Palomino sembra avere una dote invidiabile rispetto a tanti altri difensori “normali”, ovvero la capacità di scegliere spesso il tempo giusto dell’intervento, di leggere insomma in maniera frequentemente corretta il destino non solo della palla ma anche dei movimenti dei centravanti avversari.

Un dato indicativo, in tal senso, sottolinea la sua prestazione: i 20 palloni recuperati nel corso di tutto il match. Palomino è un difensore ormai non più giovane. Quindi, evidentemente, poco spendibile per un top club. L’Atalanta però ha cresciuto in casa un ragazzo arrivato ancora acerbo e messo a posto tatticamente sia dall’esperienza maturata nel campionato italiano che dal lavoro di Gasperini, sempre certosino.

Rispetto a molti suoi colleghi Palomino pecca certamente in eleganza ma non per questo non sa come muoversi. Anche i suoi inserimenti offensivi, infatti, sono di qualità. Con l’Atalanta, in totale, 4 gol e 2 assist. Un difensore completo, affidabile, che sa reagire a situazioni avverse. L’Atalanta ha trovato in Palomino non un fuoriclasse ma nemmeno un semplice jolly. L’ennesima vittoria del progetto bergamasco di questi anni.

DAGLI HAMBURGER ALLA CHAMPIONS LEAGUE: ECCO CHI E’ PALOMINO

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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