Maniche, sei mesi all’Inter e un gol inutile alla Juventus

Il centrocampista portoghese Maniche all’Inter giocò pochissimo, pur vincendo uno scudetto. I migliori anni li visse prima.

Se diciamo Nuno Ricardo de Olivera Ribeiro, nessuno saprebbe mai di chi stiamo parlando. Ma lui è Maniche, passato all’Inter tra le altre. È stato un famoso centrocampista della Nazionale portoghese, che ha vinto tanto in carriera, salvo poi andare incontro ad un finale di carriera fin troppo modesto per quella che era la caratura raggiunta. Lui nasce a Lisbona l’11 novembre 1977. Maniche è un nome d’arte, come in tanti sono soliti fare sia in Portogallo che in Brasile.

Si tratta di un omaggio all’attaccante danese Michael Manniche, che giocò nel Benfica negli anni ’80. Il centrocampista era cresciuto calcisticamente proprio nei rossi di Lisbona, salvo poi farsi un nome con il modesto Alverca. Quattro anni – dal 1995 al 1999 – furono sufficienti a convincere il Benfica a riprenderselo. E lì il calciatore rimase per tre stagioni, salvo poi passare agli odiati rivali del Porto. Questo però fu un bene per la sua carriera.

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Gli anni migliori al Porto

Infatti con la maglia dei Dragoes Maniche ha vinto la maggior parte dei trofei conseguiti in carriera. Si tratta di due campionati portoghesi, di una Coppa del Portogallo e di due Supercoppe. Ma soprattutto giunse anche la conquista della Champions League nel 2003/2004, in finale contro il Monaco. Oltre ad una Coppa UEFA e ad una Coppa Intercontinentale. Il ciclo con il Porto si chiude dopo tre stagioni, alle quali fa seguito un anno molto modesto tra Dinamo Mosca e Chelsea.

Solo 20 le presenze totali tra le due squadre (ma con gli inglesi, il portoghese vince una Premier League. Le cose migliorano nelle due annate vissute con l’Atletico Madrid, dove Maniche gioca spesso, mettendosi alle spalle la concorrenza dei vari Luis Garcia, Cleber Santana, Martin Petrov, Peter Luccin e non solo. Nel calciomercato invernale del 2008, il piccolo tuttofare lusitano (il suo metro e 73 cm di altezza gli permetteva di ricoprire più ruoli a centrocampo) accetta la chiamata dell’Inter.

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Oggi è commentatore televisivo

Ed anche qui arriva la vittoria di un campionato, con lo scudetto 2007/2008. Ma Maniche partecipa solo marginalmente al successo finale dei nerazzurri, giocando solo 8 volte. Nelle quali si toglie comunque la soddisfazione di segnare un gran gol alla Juventus. Ma i tempi in cui veniva nominato miglior giocatore della finale di Intercontinentale (2004, contro i colombiani dell’Once Caldas) erano ormai lontani. Ad una stagione così così ancora con l’Atletico fanno seguito un anno con il Colonia (26 presenze e 2 gol) ed uno, l’ultimo della sua carriera, nel 2010/2011 con lo Sporting Lisbona.

L’esperienza sia con i rossi tedeschi che con i biancoverdi di Lisbona si chiude entrambe le volte con la rescissione del contratto. Si ritira dal calcio giocato il 13 maggio 2012, dopo mesi di inattività. In seguito Maniche (che conta 52 convocazione e 7 gol con il Portogallo e la partecipazione ad Euro 2004) è diventato allenatore, ricoprendo il ruolo di vice al Paços de Ferreira nel 2013 ed alla Academica nel 2016. Attualmente riveste il ruolo di opinionista e commentatore tecnico per Canal11.

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