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Una brutta notizia scuote il mondo del tennis a relativamente poco tempo dagli Australian Open. Il tennista scozzese Andy Murray, infatti, è risultato positivo al coronavirus COVID-19, come spiegato dal giornalista George Bellshaw. L’uomo, tramite un tweet sul noto social network, ha spiegato che il tennista campione olimpico del 2012 spera di poter partire comunque per l’Australia ma ovviamente raggiungerebbe tutti gli altri tennisti soltanto più tardi. Situazione davvero critica per lui che, quindi, rischia concretamente di saltare il primo Slam stagionale.

Andy Murray positivo al COVID-19: Australian Open a rischio

La situazione di Murray è difficile principalmente per un motivo di mera logistica temporale. Il ragazzo sarebbe dovuto partire nelle scorse per andare in Australia ma, ovviamente, visti i risultati del tampone, non sarà in grado di muoversi per un po’. Il problema vero è che proprio Murray dovrà essere in grado di dimostrare concretamente di essere negativo e dunque guarito in maniera decisamente veloce. Cosa che ovviamente va a stridere con le tempistiche di quarantena previste per chi contrae il virus.

L’unica chance che avrebbe Murray sarebbe quella di presentarsi in Australia con un volo privato per poi gestire da lì la situazione e sperare di ritrovarsi guarito il prima possibile. A livello di tempi, tecnicamente, Murray potrebbe ancora farcela ma l’ATP e l’organizzazione del torneo prevedono una quarantena di almeno 2 settimane proprio in Australia. Di conseguenza, tutto è molto difficile al momento.

L’Australian Opena si terrà a partire dall’8 febbraio e sarà il primo Slam stagionale, in questo 2021 in cui il mondo spera di ripartire il meglio possibile durante e dopo la pandemia. Murray in particolare purtroppo continua a vivere anni non proprio meravigliosi. Dopo i tanti infortuni che lo avevano spinto quasi al ritiro, ora la positività al COVID-19. Vedremo se riuscirà comunque a partecipare all’Australian Open o meno.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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