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Nessun dubbio: l’accordo tra la AEW e Big Show, annunciato a sorpresa nella giornata di oggi dalla compagnia di Jacksonville, è qualcosa destinato a cambiare la percezione che abbiamo della federazione di Tony Khan.

Non tanto per l’accordo in se, dato che Big Show aka Paul Wight ormai è prossimo al mezzo secolo e da tempo non era più un main eventer – e addirittura un wrestler attivo – in WWE; piuttosto per il fatto che comunque “The World’s Largest Athlete” è ancora oggi un simbolo del wrestling degli ultimi vent’anni e della compagnia di Stamford.

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Nelle ore immediatamente successive all’annuncio dell’accordo tra la AEW e l’iconico e pluridecorato wrestler, il termine #bigshow è andato al numero 1 nel trending worldwide, mentre #paulwight si attestava al 5. Una mossa perfettamente riuscita da parte di Tony Khan, che se non è una dichiarazione di guerra nei confronti della WWE assomiglia almeno a una dichiarazione di intenti.

Nel 2021 la AEW intende continuare a crescere, e per farlo è disposta ad approfittare degli inevitabili passi falsi di una WWE troppo a lungo abituata a monopolizzare il mercato. Perdere Big Show, in questo senso, è stato un errore.

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Come svela Mike Johnson di PWInsider il colossale atleta era legato alla compagnia di Stamford dal lontano 1999, un rapporto che negli ultimi tempi era stato sottoscritto con un contratto da leggenda che scadeva a gennaio di quest’anno.

L’accordo è in effetti sfumato a pochi giorni di distanza dall’ultima apparizione di Big Show, avvenuta durante la RAW Legends Night del 4 gennaio: quella sera in molti raccontano che il wrestler era visibilmente scontento dell’offerta che gli era stata recapitata per il rinnovo e che aveva rifiutato.

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La AEW a quel punto ha fatto la sua mossa, ripagata dall’enorme pubblicità arrivata in queste ore e dalle infinite possibilità che questa offre. Big Show inizierà infatti al tavolo di commento, ma presto potrebbe tornare sul ring, nuovo protagonista di quella che presto potrebbe diventare una nuova guerra degli ascolti.

Mariaclaudia Catalano

Giornalista pubblicista, inviata d’assalto classe ‘89, una vita in radio e al tg, content editor per vocazione. Convertita al SEO non posso più farne a meno

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